Pulizia, disinfezione, elettricità: cosa non fare mai

L’acqua si è ritirata e davanti a te restano fango, detriti e odore di umidità. L’istinto ti dice di prendere scopa e secchio e rimettere tutto in ordine il prima possibile. Ma in una casa colpita da un’alluvione ci sono pericoli nascosti che rendono alcune azioni non solo inutili, ma persino fatali.

Elettricità: il rischio invisibile

  • Non accendere la luce: se i quadri elettrici o le prese sono stati sommersi, una scintilla può scatenare incendi o folgorazioni.
  • Non usare elettrodomestici: anche se sembrano asciutti, l’umidità interna può danneggiare i circuiti e provocare scosse.
  • Non toccare fili scoperti: il contatto con acqua e fango amplifica il rischio elettrico. Prima di ogni intervento, attendi il controllo di un tecnico abilitato.

Pulizia: attenzione a come inizi

  • Non rimuovere il fango a mani nude: contiene batteri, oli, carburanti e sostanze tossiche. Usa sempre guanti robusti e stivali impermeabili.
  • Non gettare via subito tutto: documenta i danni con foto e video per le pratiche assicurative o di rimborso.
  • Non spostare da solo oggetti pesanti impregnati d’acqua: il loro peso può essere molto superiore al normale.

Disinfezione: errori comuni

  • Non usare solo acqua e detersivo: non basta a eliminare batteri e muffe. Serve una disinfezione profonda con prodotti specifici (cloro, soluzioni antimicotiche).
  • Non mischiare prodotti chimici diversi: può generare vapori tossici.
  • Non rientrare in ambienti chiusi senza aerare: l’umidità e le esalazioni creano aria insalubre.

Una testimonianza diretta

“Appena l’acqua è scesa ho acceso la luce in cucina. Il contatore ha fatto scintille e i vigili del fuoco mi hanno detto che poteva andare molto peggio. Non avrei mai immaginato che fosse così pericoloso.”
Marta, residente a Bologna, alluvione 2019

Focus

Dopo un’alluvione la voglia di ripulire è naturale, ma la sicurezza viene prima. Non improvvisare: niente corrente elettrica, niente pulizie senza protezioni, niente disinfezioni fai-da-te. Ogni gesto deve essere consapevole e protetto, perché il pericolo non finisce quando l’acqua se ne va.

Rientrare solo dopo l’ok delle autorità: perché

La pioggia è cessata, l’acqua inizia a ritirarsi e la tentazione è forte: tornare a casa subito, verificare i danni, riprendere possesso dei propri spazi. Ma il momento più pericoloso non è sempre quello in cui l’alluvione colpisce: spesso è quello immediatamente successivo. Per questo il rientro deve avvenire solo quando le autorità lo autorizzano.

Pericoli nascosti dietro l’apparenza

  • Strutture instabili: muri, solai, scale e tetti possono essere indeboliti dall’acqua e crollare senza preavviso.
  • Impianti elettrici e gas: l’acqua può aver danneggiato prese, caldaie e tubature, con rischio di scosse o esplosioni.
  • Contaminazione: il fango porta con sé batteri, carburanti e sostanze tossiche invisibili.
  • Vie di accesso interrotte: strade e ponti danneggiati possono cedere al passaggio.

Il ruolo delle autorità

Protezione Civile, Vigili del Fuoco e tecnici comunali non si limitano a “dare un via libera”:

  • Controllano la stabilità degli edifici.
  • Bonificano le aree a rischio sanitario.
  • Segnalano le zone interdette.
  • Coordinano il rientro scaglionato per evitare ulteriori emergenze.

Perché non fidarsi dell’occhio umano

Anche se dall’esterno una casa sembra intatta, i danni strutturali possono essere interni e invisibili. Una porta che si apre non significa che i muri siano solidi. Un impianto che si accende non significa che sia sicuro.

Una testimonianza diretta

“Appena l’acqua è scesa, volevo rientrare per vedere la mia casa. I vigili mi hanno fermato: dentro c’era una perdita di gas che non avevo sentito. Se fossi entrato, avrei rischiato la vita.”
Claudio, residente a Genova, alluvione 2014

Focus

Rientrare troppo presto in casa dopo un’alluvione può trasformare la voglia di ricominciare in un nuovo disastro. Aspettare l’ok delle autorità non è una perdita di tempo: è la garanzia che la tua sicurezza e quella della tua famiglia vengano prima di tutto.

Dispositivi galleggianti improvvisati: ciò che può salvare

Quando l’acqua sale più velocemente di quanto puoi camminare, avere qualcosa che galleggia può fare la differenza. Non sempre si hanno a disposizione giubbotti salvagente o gommoni, ma con creatività e prontezza si possono improvvisare dispositivi galleggianti che aumentano le possibilità di sopravvivenza, soprattutto per bambini e anziani.

Oggetti di casa che galleggiano

  • Bottiglie di plastica chiuse: legate insieme con nastro o corde, diventano galleggianti di emergenza.
  • Taniche vuote ben sigillate: possono sostenere il peso di un bambino.
  • Cuscini avvolti in sacchetti di plastica: aumentano la spinta e resistono all’acqua.
  • Contenitori stagni: utili come supporto temporaneo.

Per i bambini

  • Zaini impermeabili pieni d’aria: chiusi ermeticamente possono funzionare come piccoli galleggianti.
  • Giochi da mare (braccioli, ciambelle, materassini): se tenuti in casa o in garage, diventano risorse preziose.
  • Importante: tenere sempre il bambino legato o vicino a un adulto.

Per anziani e persone fragili

  • Utilizza sedie di plastica capovolte o pannelli di polistirolo se disponibili.
  • Crea un supporto con più bottiglie legate che possano aiutare a mantenere la persona a galla.
  • Evita materiali che si inzuppano e affondano (coperte, cartone, legno sottile).

Per animali domestici

  • Cassette di plastica con coperta impermeabile possono diventare un rifugio galleggiante per gatti o cani piccoli.
  • In alternativa, un trasportino avvolto in bottiglie di plastica può aiutare a tenerli sopra il livello dell’acqua.

Una testimonianza diretta

“Non avevamo giubbotti salvagente. Ho preso otto bottiglie da due litri, le ho legate con lo spago e ho fatto sedere mia figlia sopra una cassetta di plastica. È stato il nostro salvagente improvvisato fino all’arrivo dei soccorsi.”
Roberto, residente a Pisa, alluvione 2012

Focus

In emergenza non servono strumenti perfetti, ma soluzioni immediate. Gli oggetti quotidiani possono trasformarsi in dispositivi galleggianti improvvisati, capaci di salvare la vita a bambini, anziani e animali. Preparare in anticipo qualche idea e sapere cosa usare permette di reagire con lucidità quando il tempo stringe.

Come evitare che gli animali domestici fuggano o si stressino

Quando l’acqua invade la città, non sono solo le persone a vivere paura e disorientamento. Cani e gatti percepiscono il panico prima di noi, e se non sono gestiti con attenzione possono fuggire, ferirsi o peggiorare la confusione. Prepararli e proteggerli è parte integrante della sicurezza familiare.

Segnali di stress negli animali

  • Tremori, lamenti, abbai o miagolii continui.
  • Tentativi di nascondersi o scappare.
  • Rifiuto del cibo o comportamento aggressivo improvviso.

Come prevenire la fuga

  • Tieni sempre guinzagli, trasportini e gabbiette a portata di mano.
  • Usa collari con medaglietta (nome e telefono), anche in casa.
  • Se devi spostarti, metti l’animale in un contenitore sicuro: in braccio, in emergenza, rischi di perderlo.

Creare una zona sicura in casa

  • Prepara una stanza tranquilla e chiusa dove possano sentirsi protetti.
  • Tieni lì una coperta familiare o il loro gioco preferito.
  • Abbassa i rumori forti: la calma riduce lo stress.

Kit d’emergenza anche per loro

  • Scorte di cibo secco e acqua in contenitori stagni.
  • Ciotole pieghevoli, lettiera per gatti, sacchetti igienici per cani.
  • Coperta, guinzaglio, farmaci e libretto sanitario.

Una testimonianza diretta

“Il mio cane ha iniziato ad abbaiare disperato quando l’acqua è entrata. Avevo pronto il trasportino: l’ho preso in braccio e siamo saliti. Senza, sarebbe scappato nel panico.”
Valentina, residente a Palermo, alluvione 2020

Focus

Gli animali domestici fanno parte della famiglia e come tali vanno inclusi nel piano d’emergenza. Prevenire fughe e stress non è solo un atto d’amore, ma un modo per evitare nuovi pericoli in un momento già critico. Preparare guinzagli, trasportini e un piccolo kit dedicato è una scelta che salva vite, anche a quattro zampe.

Parole guida da memorizzare insieme prima dell’evento

In mezzo al rumore dell’acqua, alle sirene e al buio, la voce può diventare l’unico strumento per tenere unita la famiglia. Non servono discorsi lunghi: bastano poche parole guida, semplici e condivise in anticipo, che tutti possano ricordare anche nel panico.

Perché le parole guida sono importanti

  • Il cervello, sotto stress, ricorda male le frasi complesse.
  • I bambini e gli anziani hanno bisogno di istruzioni brevi e chiare.
  • Un comando unico, ripetuto da tutti, evita confusione e disperazione.

Esempi di parole guida efficaci

  • “Su” = tutti devono salire di piano o andare verso un punto alto.
  • “Vicini” = radunarsi in gruppo, senza disperdersi.
  • “Pronti” = prendere lo zaino d’emergenza e prepararsi a uscire.
  • “Stop” = fermarsi e attendere istruzioni.
  • “Punto sicuro” = luogo concordato in anticipo, dentro o fuori casa.

Come allenarsi in famiglia

  • Trasforma le parole guida in un piccolo gioco, ripetendole in situazioni normali.
  • Scrivile su un foglio o un cartellone visibile in casa.
  • Ripassale una volta al mese, come un rituale familiare.
  • Usa sempre lo stesso tono e le stesse parole: la coerenza è la chiave della memoria.

Una testimonianza diretta

“Quando abbiamo visto l’acqua salire, ho gridato ‘Su’. Mio figlio ha preso la torcia e mia moglie lo zaino. Non abbiamo perso tempo a spiegarci: ognuno sapeva cosa significava quella parola.”
Paolo, residente a Modena, alluvione 2019

Focus

Le parole guida sono un linguaggio segreto che la famiglia costruisce per proteggersi. Non servono apparecchiature costose né piani complicati: bastano poche sillabe che, al momento giusto, trasformano il caos in coordinamento. Prepararle insieme è un investimento minimo per un risultato enorme.

Come trasportare in sicurezza neonati, bimbi piccoli e anziani

In un’alluvione il tempo accelera e ogni movimento diventa più difficile. Se sei solo, puoi correre, arrampicarti, guadare. Ma quando con te ci sono un neonato, un bambino piccolo o un familiare anziano, la priorità non è più la velocità: è la sicurezza di chi non può proteggersi da solo.

Neonati: protezione totale

  • Utilizza marsupi o fasce impermeabili che tengano il bambino aderente al corpo e con la testa sempre sopra il livello dell’acqua.
  • Porta con te coperte termiche e un cambio asciutto in un sacchetto stagno.
  • Non usare passeggini: si ribaltano facilmente e diventano pericolosi.

Bambini piccoli: mani libere e sicurezza

  • Se il bimbo può camminare, tienilo sempre per mano o con un’imbracatura leggera.
  • Se devi trasportarlo, preferisci zaini porta-bambino da trekking, resistenti e stabili.
  • Coinvolgilo con parole semplici: sapere che “stiamo andando in alto” riduce il panico.

Anziani: supporto e stabilità

  • Aiutali a camminare usando un bastone o un ramo come terzo punto d’appoggio.
  • Se hanno difficoltà motorie, utilizza sedie leggere o supporti a due persone per sollevarli.
  • Ricorda che spesso soffrono di freddo e fatica: porta coperte, medicinali e acqua.

Strategie generali

  • Prima le persone, poi i beni: non perdere tempo a recuperare oggetti.
  • Usa percorsi brevi e sicuri: scale, rampe, salite, anche se più scomode.
  • Organizza la famiglia in squadra: chi è più forte aiuta i più fragili, chi è più rapido porta il kit d’emergenza.

Una testimonianza diretta

“Ho preso mio figlio di due anni nello zaino da trekking e con mia moglie abbiamo sostenuto mia madre sotto braccio. Abbiamo lasciato indietro tutto, ma siamo arrivati al sicuro. Non avremmo avuto tempo se ci fossimo fermati a pensare ai mobili.”
Andrea, residente a Faenza, alluvione 2023

Focus

Trasportare neonati, bambini e anziani durante un’alluvione significa avere un piano preciso: strumenti semplici, percorsi sicuri, ruoli chiari. Non si tratta di forza, ma di organizzazione. Prepararsi a questo scenario in anticipo trasforma il panico in azione efficace.

Comunicazioni: quando la PoC Radio salva la situazione

Piove a dirotto, il telefono non prende più e la rete dati è satura. Provi a chiamare un familiare ma la linea cade subito. In quel silenzio forzato, l’unico suono che rompe l’isolamento è la voce che arriva dalla PoC Radio: chiara, stabile, immediata. È in momenti così che capisci quanto conti avere un canale alternativo.

Perché lo smartphone non basta

  • Durante un’alluvione, le celle telefoniche si sovraccaricano o vanno in blackout.
  • Le app di messaggistica dipendono da Internet: se cade la connessione, resti isolato.
  • I telefoni hanno batterie limitate e si scaricano rapidamente senza corrente elettrica.

La forza della PoC Radio

  • Funziona tramite rete dati ottimizzata, più resistente al sovraccarico rispetto al traffico telefonico.
  • Permette di comunicare con un solo tocco, senza numeri da comporre.
  • I gruppi di canale consentono a più persone di ricevere lo stesso messaggio in tempo reale.
  • È più robusta di uno smartphone: resiste meglio a urti e acqua.

Casi reali in Italia

  • In Emilia-Romagna, durante l’alluvione del 2023, alcune associazioni di volontariato hanno usato PoC Radio per coordinare i soccorsi quando le reti cellulari erano in tilt.
  • In diverse città italiane, gruppi di quartiere stanno creando canali radio dedicati alle emergenze locali, per diffondere aggiornamenti in tempo reale senza dipendere dai social.

Come usarla in famiglia

  • Crea un canale privato solo per i tuoi familiari, così tutti ricevono lo stesso messaggio.
  • Prepara in anticipo codici vocali semplici (“Tutti al piano di sopra”, “Ci vediamo al punto sicuro”).
  • Fai esercitazioni periodiche per abituare tutti all’uso.

Una testimonianza diretta

“Quando il cellulare non funzionava più, ho sentito la voce di mio fratello via PoC Radio. Sapevo che stava bene e dove ci saremmo incontrati. Quella voce mi ha tolto il panico.”
Lorenzo, residente a Cesena, alluvione 2023

Focus

Nelle emergenze, la comunicazione è sopravvivenza. La PoC Radio non sostituisce il telefono nella vita quotidiana, ma lo integra con un canale che non crolla al primo temporale. Prepararsi significa anche costruire in anticipo la rete familiare e di quartiere su cui contare quando tutto il resto tace.

Radio, torcia, zaino pronto: il kit d’azione rapido

Quando l’acqua sale e la corrente elettrica salta, non c’è tempo per frugare nei cassetti. Serve un kit d’azione rapido, piccolo ma vitale, che ti permetta di affrontare le prime ore senza panico e senza improvvisare. La differenza tra caos e lucidità sta tutta in ciò che hai pronto a portata di mano.

La radio: la voce che non si spegne

  • Una radio FM portatile a batterie abbinata a una PoC Radio/PMR, ti garantisce notizie e contatti anche quando i telefoni non funzionano.
  • Batterie di ricambio o Power Bank.
  • Salvare in anticipo le frequenze di emittenti locali o i canali del tuo gruppo PoC Radio/PMR di quartiere.

La torcia: la luce che rassicura

  • Una torcia LED compatta, con modalità lampeggiante di segnalazione.
  • Una torcia frontale permette di avere le mani libere.
  • Pile di riserva sigillate in un sacchetto impermeabile.

Lo zaino pronto: la tua “borsa del minuto”

All’interno non serve portare tutto, ma solo ciò che serve per le prime ore:

  • Documenti, chiavi, denaro in contanti in bustina impermeabile.
  • Bottigliette d’acqua e snack ad alta energia.
  • Coperta isotermica e mantella antipioggia.
  • Fischietto e piccolo kit di pronto soccorso.
  • Caricabatterie da auto o power bank impermeabile.

Il principio del minuto

Un kit d’azione rapido deve poter essere afferrato e indossato in meno di un minuto. Non deve pesare più di 5-6 kg e deve essere riposto in un luogo sempre accessibile, vicino all’ingresso di casa.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua ha invaso il piano terra ho preso lo zaino che tenevo pronto in corridoio. Dentro avevo torcia, radio e documenti. Non ho perso tempo e ho potuto aiutare anche mia madre a salire subito al piano superiore.”
Giorgia, residente a Roma, nubifragio 2018

Focus

Radio, torcia e zaino pronto non sono oggetti da escursionisti, ma strumenti urbani di sopravvivenza. Avere un kit d’azione rapido significa non sprecare minuti preziosi cercando le cose nel buio e nel panico. È la linea di partenza per affrontare l’alluvione con un vantaggio concreto.

Se sei a piedi: l’acqua non è mai “solo acqua”

Un marciapiede allagato può sembrare innocuo, ma dietro quell’acqua torbida si nasconde molto più di quello che vedi. Essere a piedi durante un’alluvione urbana significa trovarsi esposti e vulnerabili: ogni passo sbagliato può trasformarsi in un pericolo serio.

L’acqua che trascina

  • Anche solo 15 cm d’acqua in movimento sono sufficienti per far cadere una persona adulta.
  • Correnti improvvise si formano vicino a tombini, fossati e scarichi: invisibili ma potentissime.
  • In Emilia-Romagna, nel 2023, diversi cittadini sono stati travolti da flussi che sembravano innocui pochi secondi prima.

I rischi invisibili sotto la superficie

  • Tombini aperti o sollevati: cadervi dentro significa non avere scampo.
  • Detriti nascosti: rami, vetri, oggetti metallici possono ferire gravemente.
  • Sostanze tossiche: benzina, nafta e scarichi fognari trasformano l’acqua in un liquido contaminato.

Dove ripararsi

  • Cerca luoghi sopraelevati: scale, colline artificiali, edifici accessibili.
  • Se non trovi riparo, mantieniti lontano da corsi d’acqua e sottopassi.
  • Non tentare mai di attraversare una strada con l’acqua che scorre veloce, anche se sembra poca.

Come muoverti in sicurezza

  • Se devi spostarti, usa un bastone o ramo per sondare il terreno.
  • Cammina lentamente, con passi corti e sicuri.
  • Tieni con te torcia e fischietto per segnalare la tua presenza.
  • Se sei in gruppo, restate legati per mano per non disperdervi.

Una testimonianza diretta

“Pensavo di poter attraversare la strada. L’acqua mi arrivava solo alle ginocchia, ma la corrente mi ha spinto via. Per fortuna un passante mi ha afferrato al volo. Ho capito che non era acqua, era una forza che non potevo controllare.”
Alessandro, residente a Napoli, nubifragio 2020

Focus

A piedi, durante un’alluvione, l’acqua non è mai solo acqua: è corrente, fango, detriti e sostanze pericolose. La regola è semplice: evita di attraversarla e cerca rifugio in alto. Ogni passo deve essere valutato come una decisione critica, non come un gesto di routine.

Se sei in auto: mai attraversare corsi d’acqua, dove rifugiarsi

La pioggia cade a dirotto, i tergicristalli non bastano più e davanti a te la strada è coperta da un velo d’acqua. Sembra poco profondo, ma sotto potrebbe esserci un fiume improvvisato. È in quel momento che molti sbagliano: provano a passare. E troppo spesso non ne escono vivi.

Mai attraversare corsi d’acqua

  • Bastano 30 cm d’acqua in movimento per trascinare via un’auto piccola.
  • A 60 cm, anche un SUV viene spostato dalla corrente.
  • L’acqua nasconde buche, tombini sollevati e voragini: quello che sembra un rivolo innocuo può diventare una trappola.
  • Ogni anno in Italia le cronache raccontano di vittime rimaste intrappolate nei sottopassi perché hanno sottovalutato la forza dell’acqua.

Dove rifugiarsi se l’acqua sale

  • Se l’auto si ferma in un sottopasso, abbandonala subito e sali verso l’esterno, senza aspettare i soccorsi.
  • Se sei su una strada piana e l’acqua avanza, cerca un punto rialzato: marciapiede, collinetta, uscita laterale.
  • Tieni a portata il martelletto frangivetro: pochi secondi possono fare la differenza per uscire.
  • Non rifugiarti mai nel bagagliaio o sul tetto se la corrente è forte: è più sicuro muoversi verso terra solida.

Gli errori da evitare

  • Aspettare dentro l’auto pensando che la pioggia cali presto: in pochi minuti potresti essere circondato.
  • Tentare di salvare il veicolo a ogni costo: nessuna macchina vale più della tua vita.
  • Guidare veloce per attraversare: l’onda generata peggiora la situazione e può spegnere il motore.

Una testimonianza diretta

“Pensavo fosse solo acqua stagnante. In pochi secondi l’auto ha galleggiato e ho perso il controllo. Ho avuto la prontezza di rompere il finestrino e salire sul guardrail. Non ci riproverò mai più.”
Marco, residente a Roma, nubifragio 2021

Focus

In auto, durante un’alluvione, la scelta è netta: mai sfidare l’acqua. Fermarsi, deviare o abbandonare subito il veicolo è l’unica strategia sensata. Ricordati che un’auto si può sostituire, una vita no. Prepararsi mentalmente a questa decisione è il modo migliore per salvarsi.