Come conservare acqua potabile in modo intelligente
Immagina un blackout prolungato: la luce manca, il frigorifero si spegne e dal rubinetto inizia a uscire solo un filo d’acqua, poi nulla. In quel momento capisci che l’acqua potabile non è scontata, ma è la prima risorsa da avere pronta e accessibile.
Quanta acqua serve davvero
In città non occorrono serbatoi enormi: bastano calcoli semplici. Ogni persona necessita di circa 2 litri al giorno per bere. Aggiungendo cottura e igiene minima, conviene prevedere 3-4 litri a testa. Per una famiglia di quattro persone significa almeno 24-30 litri per due giorni.
Dove e come conservarla
- Bottiglie di plastica (PET): economiche, facili da stoccare, meglio se da 1 o 1,5 litri. Sostituiscile ogni 6 mesi.
- Taniche piatte o impilabili: da 5 o 10 litri, pensate per gli spazi piccoli. Possono stare in un armadio o sotto il letto.
- Scorte distribuite: non accumulare tutto in un unico punto. Meglio piccoli lotti in varie stanze, così se un’area diventa inaccessibile hai comunque riserva.
Strumenti di emergenza
- Filtri portatili: cannucce filtranti o pompe manuali rendono potabile l’acqua di fortuna.
- Compresse di potabilizzazione: leggere, sicure, da usare solo se non hai altra scelta.
- Borracce filtranti: doppia funzione: trasporto e purificazione.
Routine di controllo
- Etichetta ogni contenitore con la data di riempimento.
- Usa e sostituisci l’acqua periodicamente: la rotazione è la chiave per non avere scorte vecchie.
- Conserva sempre lontano da fonti di calore o luce diretta: il sole degrada plastica e acqua.
Focus
L’acqua non è un lusso: è la base per affrontare le prime 48 ore di blackout. Una scorta ben organizzata ti garantisce serenità e riduce il rischio di decisioni affrettate in emergenza.