Cosa succede ai cellulari dopo poche ore di blackout
Immagina la scena: il blackout è iniziato da poche ore, prendi il telefono per controllare le notizie o avvisare un familiare, ma il segnale comincia a sparire, la batteria scende più in fretta del solito e la rete sembra impazzita. È proprio quello che accade ai cellulari nelle prime fasi di un’interruzione elettrica diffusa.
Le prime ore: tutto sembra normale
Nei primi 30-60 minuti i ripetitori funzionano ancora grazie alle batterie tampone installate nelle torri di trasmissione. Internet e chiamate restano attivi, anche se possono già verificarsi rallentamenti per il sovraccarico di linee.
Dopo 2-4 ore: i primi segnali di cedimento
- Le batterie dei ripetitori iniziano a scaricarsi.
- Alcune celle restano attive, altre cadono, creando zone senza copertura.
- Il traffico telefonico si concentra sulle torri rimaste, con linee intasate e cadute di chiamata frequenti.
Dopo 6-8 ore: rete in crisi
- I ripetitori spenti isolano interi quartieri.
- La rete dati è la prima a saltare: niente più chat, social o ricerca di informazioni online.
- Le chiamate vocali diventano difficili o impossibili.
Dopo 12 ore e oltre: blackout totale
- Senza generatori di emergenza (presenti solo in alcune infrastrutture strategiche), le celle si spengono.
- Anche chi ha la batteria del telefono carica non riesce più a collegarsi.
- Il cellulare resta un semplice dispositivo offline, utile solo per foto, app senza rete e documenti salvati.
Focus
Un cellulare in tasca non garantisce comunicazione durante un blackout: dopo poche ore diventa inaffidabile. Ecco perché serve una strategia alternativa, dal backup di energia alle radio PoC o a una lista di contatti scritta.