BCE E CONTANTE: PERCHÉ AVERE BANCONOTE IN CASA PER ALMENO 72 ORE
Cammini verso il supermercato con la lista della spesa in mano. All’improvviso le casse smettono di funzionare, i bancomat restano bloccati e la tua carta non passa più. Un incubo? In realtà è lo scenario che la stessa Banca Centrale Europea invita a prendere in considerazione.
Non si tratta di allarmismo, ma di una raccomandazione ufficiale: ogni cittadino dovrebbe avere a casa una piccola riserva di denaro contante sufficiente a coprire le spese essenziali per almeno 72 ore.
Perché questa indicazione
Il motivo è semplice: i sistemi digitali non sono infallibili. Blackout elettrici, attacchi informatici o malfunzionamenti bancari possono rendere inutilizzabili carte e pagamenti elettronici. In un contesto di “grave instabilità sistemica”, poter contare su banconote vere e proprie significa non restare tagliati fuori dalle necessità quotidiane.
Cosa significa concretamente
La BCE non indica cifre precise, ma sottolinea la logica del buon senso:
- abbastanza denaro per fare la spesa alimentare di base,
- coprire spese mediche urgenti,
- affrontare piccoli imprevisti senza dover dipendere da sistemi bloccati.
Una misura di resilienza
Non si tratta di tornare al “tutto contante”, ma di prevedere un cuscinetto di sicurezza personale. Così come si tiene in casa acqua o torce in caso di emergenze, avere un po’ di contante è un gesto di prudenza, non di sfiducia verso la tecnologia.
Focus
La raccomandazione della BCE ci ricorda una lezione semplice: l’economia digitale funziona bene finché tutto gira liscio. Ma quando qualcosa si inceppa, la differenza la fa la capacità di ognuno di noi di garantire la continuità della vita quotidiana con mezzi concreti e immediatamente disponibili.