L’ITALIA LAVORA A UN PIANO PER GLI OSPEDALI IN CASO DI GUERRA

Ecco un riassunto dell’articolo “Anche l’Italia lavora a un piano per gli ospedali in caso di guerra: cosa sappiamo” (Sky TG24, 14 set 2025):

Contesto

  • Il conflitto Russia-Ucraina e recenti episodi (es. droni russi che sorvolano la Polonia) hanno acceso le preoccupazioni in Europa su possibili escalation.
  • Paesi come Francia e Germania stanno già predisponendo misure per preparare la rete ospedaliera a gestire feriti militari in caso di guerra.

Cosa sta facendo l’Italia

Interlocuzioni istituzionali

  • Coordinamento tra Palazzo Chigi, il ministero della Difesa e il ministero della Salute.
  • È stato istituito un “Tavolo permanente in materia di resilienza di soggetti critici” tramite decreto. Questo organismo ha circa 10 membri.
  • Il tavolo si è già riunito più volte.

Strategia in via di definizione

  • Si sta lavorando a una strategia sulla resilienza in campo sanitario, per definire i ruoli e le responsabilità di istituzioni, enti e strutture sanitarie nell’affrontare emergenze sanitarie su vasta scala.
  • Vengono considerati scenari estremi: incidenti C.R.B.N. (chimici, radiologici, biologici, nucleari) e anche la possibilità che vengano attivati gli articoli 3 e 5 del Trattato Atlantico (rispettivamente mutua assistenza & difesa collettiva).

Possibili scenari operativi

  • Si ipotizza che gli ospedali dovranno essere pronti a gestire un afflusso di feriti militari, con bisogni particolari come la traumatologia e le terapie intensive.
  • Si prevede anche che la Protezione Civile avrà un ruolo chiave, nell’organizzazione, nella gestione dei posti letto e nella risposta alle crisi.

Criticità e dichiarazioni

  • Alcuni esperti sottolineano che in Italia non c’è ancora una piena consapevolezza pubblica della situazione, intendendo che molti cittadini non percepiscono l’attuale contesto come “prebellico”.
  • Si evidenzia la necessità che le istituzioni non si muovano “troppo tardi”, ma inizino subito a coordinarsi concretamente, come già avviene in Francia e Germania.