INTERCETTAZIONE NATO NEI CIELI BALTICI

Nei cieli dell’Estonia si è verificato un episodio che rientra nelle normali attività di difesa NATO: tre aerei militari russi MiG-31 sono entrati nello spazio aereo estone senza piano di volo e senza contatti radio.

Come previsto dalle procedure, sono decollati F-35 italiani, attualmente di stanza nella base di Ämari, che hanno intercettato i velivoli e monitorato la loro rotta finché hanno lasciato la zona.

Cosa significa in pratica

  • Non si è trattato di un combattimento né di uno “scontro a fuoco”.
  • Le intercettazioni fanno parte della missione NATO di Baltic Air Policing, attiva da anni per garantire la sicurezza dei cieli di Estonia, Lettonia e Lituania.
  • Episodi simili avvengono più volte all’anno: spesso si risolvono in pochi minuti, senza conseguenze operative.

Perché viene definita “provocazione”

Le autorità estoni hanno parlato di provocazione per due motivi:

  • Durata: i jet russi sarebbero rimasti nello spazio aereo estone per circa 12 minuti, più del solito.
  • Modalità: trasponder spenti e nessun contatto con i controllori di volo civili, cosa che rappresenta un rischio anche per gli aerei commerciali.

Come leggerlo in ottica di resilienza

  • Pragmatismo: non è un preludio automatico a un conflitto, ma un segnale di tensione che fa parte di un contesto più ampio.
  • Routine: questi eventi sono gestiti con protocolli ben rodati, senza panico né improvvisazione.
  • Consapevolezza civica: informarsi senza cadere nel sensazionalismo aiuta a distinguere tra “rischio reale” e “narrazione mediatica”.

Focus

Non siamo davanti a uno scontro armato, ma a un episodio di pattugliamento che rientra nelle normali attività NATO. La lezione per noi cittadini è chiara: imparare a filtrare le notizie, non lasciarsi trascinare dalla paura e coltivare la lucidità. La resilienza urbana nasce anche da qui: distinguere tra ciò che fa rumore e ciò che conta davvero.