Organizzare punti di raccolta e piani B di ricongiungimento

Se qualcosa ci separa, dobbiamo già sapere come ritrovarci

In caso di evacuazione, non è raro che i membri della famiglia si trovino in luoghi diversi: casa, scuola, lavoro, strada.
Oppure che l’evento imprevisto — alluvione, blackout, disordini — renda impossibile seguire il percorso previsto.
Per questo è fondamentale stabilire in anticipo punti di raccolta e piani alternativi di ricongiungimento, semplici da ricordare anche per bambini e anziani.

Perché servono punti di raccolta

  • Per evitare panico e decisioni impulsive
  • Per sapere dove andare anche senza poter comunicare
  • Per facilitare i soccorsi, in caso qualcuno venga a trovarsi da solo
  • Per creare una rete di backup familiare, anche a distanza

Come scegliere il punto di raccolta principale (Punto A)

  • Deve essere raggiungibile da tutti, anche a piedi
  • Meglio se fuori dalla zona più esposta al rischio (non vicino a fiumi, sottopassi, zone industriali)
  • Può essere una casa di fiducia, un parcheggio isolato, un portone conosciuto
  • Tutti devono sapere come arrivarci e avere una mappa stampata

Esempio:

“In caso non possiamo comunicare, ci incontriamo al parcheggio dietro la scuola.”

Pianificare un Punto B (alternativo)

Il piano B serve se il Punto A è inaccessibile.

  • Sceglierlo più lontano, in zona sicura
  • Meglio se gestito da una persona di fiducia (parente, amico)
  • Comunicarlo chiaramente a tutti
  • Inserirlo nelle schede personali negli zaini d’emergenza

Esempio:

“Se il parcheggio non è raggiungibile, andiamo tutti a casa dello zio Luca.”

Cosa includere nella scheda del piano di raccolta

Ogni familiare deve avere una scheda (cartacea e plastificata) con:

  • Punto A e Punto B ben descritti
  • Nome e contatti delle persone da avvisare
  • Eventuale codice vocale da usare alla radio o nel messaggio (es. “Ritrovo A confermato”)
  • Mappa stampata con i percorsi principali
  • Frase in stampatello da mostrare in caso di bisogno: “Sono diretto a casa dello zio Luca. Aiutatemi a raggiungerla.”

Fare esercitazioni semplici

  • Simulare una separazione fittizia e ritrovarsi al Punto A
  • Provare una volta ogni 1-2 mesi, in modo giocoso
  • Coinvolgere anche nonni e bambini, con supporto visivo e linguaggio adatto all’età
  • Verificare se i percorsi scelti sono ancora accessibili

Focus

  • Il ricongiungimento familiare non va lasciato al caso: va progettato
  • Ogni famiglia dovrebbe avere almeno due punti di raccolta, con percorsi noti e mappa stampata
  • Anche in assenza di telefoni o rete, ci si può ritrovare, se il piano è chiaro e condiviso
  • Il miglior piano è quello che anche un bambino può spiegare da solo