Piano familiare di comunicazione: cartaceo, vocale e digitale

Comunicare in emergenza, anche senza Internet

Quando succede qualcosa di serio — un blackout, un’alluvione, un’interruzione delle reti mobili — la prima domanda è sempre: “Dove sono i miei?”
Ed è in quel momento che capisci se hai un piano oppure no.
Un piano di comunicazione familiare ben costruito può fare la differenza tra ansia e lucidità, tra caos e coordinamento.

E non serve essere esperti di tecnologia: bastano carta, voce e buon senso.

Tre livelli, una sola regola: restare in contatto

Il piano familiare di comunicazione si sviluppa su tre livelli complementari:

  • CartaceoFunziona sempre, anche senza elettricità o rete
  • VocaleAdatto a bambini e anziani
  • DigitaleRapido, ma va preparato con intelligenza

Non si tratta di scegliere uno solo. Si tratta di usarli insieme, secondo la situazione.

Il piano cartaceo: semplice, stampato, visibile

Ogni casa dovrebbe avere:

  • Una scheda plastificata con:
    • Nomi e numeri di tutti i componenti della famiglia
    • Un punto di ritrovo fisico in caso di separazione
    • Una lista delle persone di fiducia da contattare
  • Una mappa del quartiere o della zona (anche stampata da Google Maps), con segni evidenti: casa, scuola, lavoro, pronto soccorso
  • Una copia cartacea del piano in zaini, auto e borsa di ogni adulto

Importante: anche i bambini devono saper dove si trova e cosa contiene questa scheda.

Il piano vocale: codici semplici e tono rassicurante

La voce è lo strumento più potente nei momenti critici.
Per questo bisogna preparare:

  • Codici vocali brevi e chiari (es. “VERDE” = tutto ok, “ROSSO” = ho bisogno di aiuto, “GIALLO” = ci risentiamo tra 15 min)
  • Frasi guida da usare in emergenza (es. “Ci sono, ora ti spiego”, “Segui la mia voce”, “Ci incontriamo lì”)
  • Allenamenti settimanali da 1 minuto per ripetere questi codici tra adulti, bambini e anziani
  • Voce calma, ferma, calda: trasmettere sicurezza è più importante delle parole stesse

Il piano digitale: sì, ma con intelligenza

La tecnologia è utile, ma non va mai data per scontata.
Un buon piano digitale prevede:

  • Gruppo PoC Radio familiare sempre attivo (prioritario)
  • Messaggi precompilati nei telefoni (es. “Sto bene, ci vediamo al punto A”)
  • App leggere e offline-friendly (es. messaggi via Bluetooth, notifiche via radio PoC)
  • Condivisione della posizione solo quando serve, per risparmiare batteria

Prevedere cosa fare quando la rete non funziona è il vero segreto della comunicazione efficace.

Ogni membro deve sapere cosa fare

Il piano di comunicazione è inutile se lo conosce solo uno dei due genitori.
Ogni componente della famiglia — inclusi bambini e nonni — deve:

  • Sapere a chi rivolgersi
  • Capire il significato dei codici vocali
  • Avere accesso alla scheda cartacea
  • Saper usare almeno uno strumento di comunicazione (radio, cellulare, messaggio scritto)

Prove brevi, settimanali, senza stress

Una volta alla settimana, 5 minuti:

  • Un messaggio vocale da decodificare
  • Una simulazione: “se non ci fosse campo, dove ci ritroviamo?”
  • Un controllo delle batterie e delle PoC

Con leggerezza, come se fosse un gioco. Ma con serietà.

Focus

  • Un buon piano di comunicazione familiare non dipende dalla tecnologia, ma dalla chiarezza.
  • Deve essere visibile, condiviso e allenato.
  • Carta, voce e strumenti digitali devono coesistere in modo intelligente.
  • Anche i più piccoli devono potersi orientare in caso di emergenza.

Il segreto non è “avere un piano”.
Il segreto è averlo spiegato a tutti.