Come parlare ai bambini di lutti, incidenti, perdite
Dire la verità con parole che aiutano, senza ferire
I bambini percepiscono molto più di quanto si creda.
Anche se non comprendono tutto razionalmente, sentono le tensioni, notano i silenzi, osservano gli sguardi.
Ecco perché, in caso di lutti, incidenti o eventi dolorosi, è fondamentale parlare, non tacere.
Ma serve farlo nel modo giusto: chiaro, sincero, senza creare ulteriore trauma.
Non mentire, ma calibrare le parole
Mentire “per proteggerli” crea sfiducia e genera paure più grandi.
Un bambino lasciato nell’ignoranza riempie i vuoti con l’immaginazione, spesso peggiore della realtà.
Occorre dire la verità, ma con parole adatte all’età:
- Semplice: “Nonna è morta” è meglio di “ci ha lasciati”
- Concreta: “Non tornerà più, ma possiamo ricordarla insieme”
- Accogliente: “Se hai domande o vuoi parlare, puoi farlo con me”
Accettare le emozioni, anche se forti
Il dolore di un bambino non va censurato.
Pianto, rabbia, confusione, silenzio: ogni reazione è legittima.
Un adulto deve contenere, non correggere:
- “È normale sentirsi così”
- “Anche io mi sento triste”
- “Non devi essere forte per forza”
L’adulto deve essere presente, non perfetto.
Deve esserci uno spazio sicuro dove sentire, piangere, chiedere.
Evitare frasi che confondono
Frasi come:
- “Dio l’ha voluto con sé”
- “È andato a dormire per sempre”
- “È colpa tua perché l’hai fatto arrabbiare”
…possono generare sensi di colpa, paura della morte, angoscia religiosa.
Meglio dire:
- “A volte succedono cose che non possiamo controllare”
- “Non è colpa di nessuno”
- “Anche se non lo vediamo più, possiamo tenerlo nel cuore”
Dopo il dialogo: continuità e presenza
Parlare è solo l’inizio.
Il vero supporto è esserci nei giorni successivi, non solo nell’immediato.
Routine, affetto, disponibilità al dialogo, attenzione ai segnali di disagio.
E se il dolore del bambino è troppo grande da gestire da soli, chiedere aiuto è un atto di responsabilità, non di debolezza.
Focus
- Parlare della morte ai bambini è difficile, ma il silenzio è peggio
- La verità, se detta con amore, non ferisce ma aiuta a elaborare
- Ogni emozione va accolta, mai sminuita o corretta
- I bambini hanno bisogno di verità, presenza e continuità, non di bugie rassicuranti
- L’adulto guida con l’esempio: non servono risposte perfette, serve esserci davvero