Comunicazioni: quando la PoC Radio salva la situazione

Piove a dirotto, il telefono non prende più e la rete dati è satura. Provi a chiamare un familiare ma la linea cade subito. In quel silenzio forzato, l’unico suono che rompe l’isolamento è la voce che arriva dalla PoC Radio: chiara, stabile, immediata. È in momenti così che capisci quanto conti avere un canale alternativo.

Perché lo smartphone non basta

  • Durante un’alluvione, le celle telefoniche si sovraccaricano o vanno in blackout.
  • Le app di messaggistica dipendono da Internet: se cade la connessione, resti isolato.
  • I telefoni hanno batterie limitate e si scaricano rapidamente senza corrente elettrica.

La forza della PoC Radio

  • Funziona tramite rete dati ottimizzata, più resistente al sovraccarico rispetto al traffico telefonico.
  • Permette di comunicare con un solo tocco, senza numeri da comporre.
  • I gruppi di canale consentono a più persone di ricevere lo stesso messaggio in tempo reale.
  • È più robusta di uno smartphone: resiste meglio a urti e acqua.

Casi reali in Italia

  • In Emilia-Romagna, durante l’alluvione del 2023, alcune associazioni di volontariato hanno usato PoC Radio per coordinare i soccorsi quando le reti cellulari erano in tilt.
  • In diverse città italiane, gruppi di quartiere stanno creando canali radio dedicati alle emergenze locali, per diffondere aggiornamenti in tempo reale senza dipendere dai social.

Come usarla in famiglia

  • Crea un canale privato solo per i tuoi familiari, così tutti ricevono lo stesso messaggio.
  • Prepara in anticipo codici vocali semplici (“Tutti al piano di sopra”, “Ci vediamo al punto sicuro”).
  • Fai esercitazioni periodiche per abituare tutti all’uso.

Una testimonianza diretta

“Quando il cellulare non funzionava più, ho sentito la voce di mio fratello via PoC Radio. Sapevo che stava bene e dove ci saremmo incontrati. Quella voce mi ha tolto il panico.”
Lorenzo, residente a Cesena, alluvione 2023

Focus

Nelle emergenze, la comunicazione è sopravvivenza. La PoC Radio non sostituisce il telefono nella vita quotidiana, ma lo integra con un canale che non crolla al primo temporale. Prepararsi significa anche costruire in anticipo la rete familiare e di quartiere su cui contare quando tutto il resto tace.

Radio, torcia, zaino pronto: il kit d’azione rapido

Quando l’acqua sale e la corrente elettrica salta, non c’è tempo per frugare nei cassetti. Serve un kit d’azione rapido, piccolo ma vitale, che ti permetta di affrontare le prime ore senza panico e senza improvvisare. La differenza tra caos e lucidità sta tutta in ciò che hai pronto a portata di mano.

La radio: la voce che non si spegne

  • Una radio FM portatile a batterie abbinata a una PoC Radio/PMR, ti garantisce notizie e contatti anche quando i telefoni non funzionano.
  • Batterie di ricambio o Power Bank.
  • Salvare in anticipo le frequenze di emittenti locali o i canali del tuo gruppo PoC Radio/PMR di quartiere.

La torcia: la luce che rassicura

  • Una torcia LED compatta, con modalità lampeggiante di segnalazione.
  • Una torcia frontale permette di avere le mani libere.
  • Pile di riserva sigillate in un sacchetto impermeabile.

Lo zaino pronto: la tua “borsa del minuto”

All’interno non serve portare tutto, ma solo ciò che serve per le prime ore:

  • Documenti, chiavi, denaro in contanti in bustina impermeabile.
  • Bottigliette d’acqua e snack ad alta energia.
  • Coperta isotermica e mantella antipioggia.
  • Fischietto e piccolo kit di pronto soccorso.
  • Caricabatterie da auto o power bank impermeabile.

Il principio del minuto

Un kit d’azione rapido deve poter essere afferrato e indossato in meno di un minuto. Non deve pesare più di 5-6 kg e deve essere riposto in un luogo sempre accessibile, vicino all’ingresso di casa.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua ha invaso il piano terra ho preso lo zaino che tenevo pronto in corridoio. Dentro avevo torcia, radio e documenti. Non ho perso tempo e ho potuto aiutare anche mia madre a salire subito al piano superiore.”
Giorgia, residente a Roma, nubifragio 2018

Focus

Radio, torcia e zaino pronto non sono oggetti da escursionisti, ma strumenti urbani di sopravvivenza. Avere un kit d’azione rapido significa non sprecare minuti preziosi cercando le cose nel buio e nel panico. È la linea di partenza per affrontare l’alluvione con un vantaggio concreto.

Se sei a piedi: l’acqua non è mai “solo acqua”

Un marciapiede allagato può sembrare innocuo, ma dietro quell’acqua torbida si nasconde molto più di quello che vedi. Essere a piedi durante un’alluvione urbana significa trovarsi esposti e vulnerabili: ogni passo sbagliato può trasformarsi in un pericolo serio.

L’acqua che trascina

  • Anche solo 15 cm d’acqua in movimento sono sufficienti per far cadere una persona adulta.
  • Correnti improvvise si formano vicino a tombini, fossati e scarichi: invisibili ma potentissime.
  • In Emilia-Romagna, nel 2023, diversi cittadini sono stati travolti da flussi che sembravano innocui pochi secondi prima.

I rischi invisibili sotto la superficie

  • Tombini aperti o sollevati: cadervi dentro significa non avere scampo.
  • Detriti nascosti: rami, vetri, oggetti metallici possono ferire gravemente.
  • Sostanze tossiche: benzina, nafta e scarichi fognari trasformano l’acqua in un liquido contaminato.

Dove ripararsi

  • Cerca luoghi sopraelevati: scale, colline artificiali, edifici accessibili.
  • Se non trovi riparo, mantieniti lontano da corsi d’acqua e sottopassi.
  • Non tentare mai di attraversare una strada con l’acqua che scorre veloce, anche se sembra poca.

Come muoverti in sicurezza

  • Se devi spostarti, usa un bastone o ramo per sondare il terreno.
  • Cammina lentamente, con passi corti e sicuri.
  • Tieni con te torcia e fischietto per segnalare la tua presenza.
  • Se sei in gruppo, restate legati per mano per non disperdervi.

Una testimonianza diretta

“Pensavo di poter attraversare la strada. L’acqua mi arrivava solo alle ginocchia, ma la corrente mi ha spinto via. Per fortuna un passante mi ha afferrato al volo. Ho capito che non era acqua, era una forza che non potevo controllare.”
Alessandro, residente a Napoli, nubifragio 2020

Focus

A piedi, durante un’alluvione, l’acqua non è mai solo acqua: è corrente, fango, detriti e sostanze pericolose. La regola è semplice: evita di attraversarla e cerca rifugio in alto. Ogni passo deve essere valutato come una decisione critica, non come un gesto di routine.

Se sei in auto: mai attraversare corsi d’acqua, dove rifugiarsi

La pioggia cade a dirotto, i tergicristalli non bastano più e davanti a te la strada è coperta da un velo d’acqua. Sembra poco profondo, ma sotto potrebbe esserci un fiume improvvisato. È in quel momento che molti sbagliano: provano a passare. E troppo spesso non ne escono vivi.

Mai attraversare corsi d’acqua

  • Bastano 30 cm d’acqua in movimento per trascinare via un’auto piccola.
  • A 60 cm, anche un SUV viene spostato dalla corrente.
  • L’acqua nasconde buche, tombini sollevati e voragini: quello che sembra un rivolo innocuo può diventare una trappola.
  • Ogni anno in Italia le cronache raccontano di vittime rimaste intrappolate nei sottopassi perché hanno sottovalutato la forza dell’acqua.

Dove rifugiarsi se l’acqua sale

  • Se l’auto si ferma in un sottopasso, abbandonala subito e sali verso l’esterno, senza aspettare i soccorsi.
  • Se sei su una strada piana e l’acqua avanza, cerca un punto rialzato: marciapiede, collinetta, uscita laterale.
  • Tieni a portata il martelletto frangivetro: pochi secondi possono fare la differenza per uscire.
  • Non rifugiarti mai nel bagagliaio o sul tetto se la corrente è forte: è più sicuro muoversi verso terra solida.

Gli errori da evitare

  • Aspettare dentro l’auto pensando che la pioggia cali presto: in pochi minuti potresti essere circondato.
  • Tentare di salvare il veicolo a ogni costo: nessuna macchina vale più della tua vita.
  • Guidare veloce per attraversare: l’onda generata peggiora la situazione e può spegnere il motore.

Una testimonianza diretta

“Pensavo fosse solo acqua stagnante. In pochi secondi l’auto ha galleggiato e ho perso il controllo. Ho avuto la prontezza di rompere il finestrino e salire sul guardrail. Non ci riproverò mai più.”
Marco, residente a Roma, nubifragio 2021

Focus

In auto, durante un’alluvione, la scelta è netta: mai sfidare l’acqua. Fermarsi, deviare o abbandonare subito il veicolo è l’unica strategia sensata. Ricordati che un’auto si può sostituire, una vita no. Prepararsi mentalmente a questa decisione è il modo migliore per salvarsi.

Se sei in casa: salire, staccare corrente, sigillare porte

L’acqua non bussa, entra. Prima goccia sotto la porta, poi un rigagnolo, poi il livello che sale veloce. In quel momento la differenza la fanno i gesti che compi nei primi minuti. Restare in casa può essere sicuro, ma solo se sai come agire subito e senza esitazioni.

Salire: la regola d’oro

  • Spostati ai piani superiori o sul tetto se necessario.
  • Evita i sotterranei, cantine e garage: sono i primi a riempirsi e diventano trappole mortali.
  • Porta con te lo zaino d’emergenza già pronto, con torcia, radio e documenti.

Staccare corrente e gas

  • Spegni il contatore elettrico per evitare cortocircuiti e incendi.
  • Chiudi il gas: le fughe in presenza di acqua sono un rischio serio.
  • Non usare mai elettrodomestici o prese in zone già bagnate.

Sigillare porte e aperture

  • Usa sacchi di sabbia, asciugamani o coperte bagnate per rallentare l’ingresso dell’acqua.
  • Chiudi bene finestre e portoni.
  • Proteggi porte e finestre al piano terra con barriere improvvisate: anche un mobile pesante può rallentare la pressione dell’acqua.

Prepararsi a passare ore isolati

  • Tieni a portata radio o PoC Radio/PMR, cibo e acqua.
  • Rimani in contatto con la famiglia: stabilisci un punto di riunione all’interno della casa.
  • Evita di scendere o uscire se non autorizzato: i soccorsi arriveranno, ma nel frattempo la tua priorità è guadagnare tempo e restare al sicuro.

Una testimonianza diretta

“Abbiamo sigillato la porta d’ingresso con asciugamani bagnati e siamo saliti al piano superiore. Nonostante l’acqua abbia invaso il piano terra, abbiamo avuto luce, radio e viveri sufficienti per resistere fino all’arrivo dei soccorsi.”
Francesco, residente a Firenze, alluvione 2019

Focus

Se sei in casa durante un’alluvione, ogni gesto conta: salire in alto, staccare la corrente e sigillare le porte non sono solo consigli pratici, ma veri protocolli di sopravvivenza. Prepararsi mentalmente a queste azioni significa ridurre il panico e aumentare le possibilità di affrontare l’evento senza conseguenze gravi.

Cosa dire ai bambini per prepararli senza spaventarli

Durante un’alluvione, gli occhi dei bambini non guardano l’acqua ma gli adulti. Se vedono panico, lo assorbono. Se vedono calma e chiarezza, trovano un punto di appoggio. Prepararli in anticipo, con parole semplici e senza spaventarli, è uno dei gesti più importanti per la sicurezza familiare.

Parlare chiaro, senza catastrofi

  • Usa frasi brevi e concrete: “Se piove tanto dobbiamo salire al piano di sopra.”
  • Evita immagini apocalittiche o minacciose: non serve dire “potremmo morire”.
  • Spiega l’alluvione come un fenomeno naturale, non come un mostro.

Trasformare la preparazione in gioco

  • Proponi piccole “missioni”: spegnere una torcia, trovare lo zainetto, salire le scale come esercitazione.
  • Usa simboli semplici: un fischietto può diventare “il richiamo della squadra”.
  • Disegni e storie aiutano a fissare concetti senza ansia.

Dare loro un ruolo

  • Fai capire che hanno una parte importante: portare il peluche, tenere la mano del fratellino, ricordare la parola guida.
  • Assegna compiti realistici: accendere la torcia, avvisare se l’acqua entra da una porta.
  • Valorizzare il loro contributo li fa sentire forti, non spaventati.

Usare parole guida condivise

Stabilire in famiglia frasi semplici come “si va su” o “tutti insieme” aiuta nei momenti di confusione. Le parole guida devono essere facili da ricordare anche sotto stress.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua è salita, mia figlia ha preso subito lo zainetto che avevamo preparato insieme. Non ha pianto, sapeva che quello era il suo compito. Averle spiegato prima cosa fare ci ha aiutato tutti a restare calmi.”
Giulia, residente a Senigallia

Focus

Parlare ai bambini di alluvioni non significa spaventarli, ma dar loro strumenti per sentirsi parte della soluzione. Un bambino preparato non solo segue le indicazioni, ma aiuta gli adulti a restare concentrati. Preparare i più piccoli è un investimento sulla sicurezza e sulla resilienza di tutta la famiglia.

App, sistemi di allerta e canali da monitorare con costanza

Quando il cielo si chiude e la pioggia inizia a martellare i tetti, la differenza tra essere informati o meno può valere più di un kit di emergenza. Oggi abbiamo a disposizione strumenti digitali e canali ufficiali che ci avvertono con anticipo, ma vanno conosciuti e monitorati con costanza: non solo quando l’allerta è già in corso.

Le app ufficiali da scaricare subito

  • Allerta Meteo IT: sviluppata dal Dipartimento della Protezione Civile, fornisce notifiche in tempo reale per la tua regione.
  • App regionali di Protezione Civile (es. AllertaLom in Lombardia, Alert System in Emilia-Romagna, Civis in Liguria): personalizzate sul territorio, spesso con mappe locali.
  • Meteo ufficiali ARPA: molte agenzie ambientali regionali hanno app dedicate con radar e previsioni dettagliate.

Canali istituzionali da seguire

  • Siti della Protezione Civile nazionale e regionale: pubblicano bollettini aggiornati più volte al giorno.
  • Comuni e Prefetture: le pagine web o social avvisano su chiusure di scuole, strade e ponti.
  • ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale): offrono dati tecnici su piogge, fiumi e rischio idrogeologico.

Fonti locali e comunitarie

  • Radio locali: spesso le prime a diffondere segnalazioni su strade chiuse o quartieri allagati.
  • Gruppi di quartiere su Telegram o WhatsApp: utili se gestiti seriamente, rischiosi se pieni di voci incontrollate.
  • PoC Radio/PMR: mantiene comunicazioni affidabili anche quando la rete dati va in tilt.

Come organizzare il monitoraggio

  • Attiva notifiche push su almeno due app affidabili.
  • Segui almeno una fonte istituzionale e una locale.
  • Stabilisci una routine: controlla le app la mattina e la sera, non solo quando piove.
  • Condividi le informazioni utili in famiglia o nel gruppo di quartiere, evitando allarmismi.

Una testimonianza diretta

“Grazie all’app della Protezione Civile ho saputo con ore di anticipo che il mio quartiere era in allerta rossa. Ho spostato l’auto e messo al sicuro i documenti. Senza quella notifica avrei trovato tutto sott’acqua.”
Davide, residente a Bologna

Focus

Le app e i sistemi di allerta non sono optional, ma strumenti di prevenzione quotidiana. Usarli con costanza significa ridurre il fattore sorpresa e avere il tempo di compiere azioni semplici che salvano beni e vite. La tecnologia è utile solo se diventa parte della routine: scaricare le app non basta, bisogna usarle ogni giorno.

Come proteggere documenti, foto, apparecchi elettronici

In un’alluvione non è solo l’acqua a fare danni: è quello che porta via con sé. Documenti, fotografie e dispositivi elettronici sono tra gli oggetti più vulnerabili, e spesso quelli che pesano di più sul piano affettivo ed economico. Proteggerli significa ridurre perdite irreparabili e ripartire più in fretta dopo l’emergenza.

Documenti: identità al sicuro

  • Conserva carta d’identità, passaporto, tessera sanitaria, patente e libretti in una busta a chiusura ermetica.
  • Fai copie digitali e archivia su cloud e su una chiavetta USB protetta da password.
  • Tieni sempre una cartellina impermeabile pronta da prendere in caso di evacuazione.

Foto e ricordi

  • Digitalizza gli album di famiglia: scannerizza o fotografa le immagini e salvale su hard disk esterno e cloud.
  • Per le cornici e i quadri, utilizza pellicola trasparente o custodie protettive: non ferma l’acqua a lungo, ma rallenta i danni.
  • Conserva le copie fisiche più preziose in contenitori ignifughi e impermeabili.

Apparecchi elettronici

  • Tieni computer, hard disk e dispositivi mobili in scaffali sopraelevati, mai a livello del pavimento.
  • Usa sacchetti ermetici o contenitori stagni per tablet e accessori.
  • Prevedi un gruppo di continuità (UPS) per gestire i blackout improvvisi e spegnere in sicurezza i dispositivi.
  • Effettua backup periodici su più supporti, compreso un cloud sicuro, così i dati non andranno persi anche se i dispositivi fisici vengono danneggiati.

Un gesto che fa la differenza

Quando l’acqua entra, non c’è tempo di pensare a dove sono i documenti o al portatile lasciato sotto la scrivania. Preparare tutto in anticipo è l’unico modo per non trovarsi a mani vuote.

Una testimonianza diretta

“Dopo l’alluvione mi sono resa conto di aver perso non solo i mobili, ma anche le foto dei miei genitori. Da allora ho digitalizzato tutto: non voglio più che un ricordo sparisca in dieci minuti d’acqua.”
Elena, residente a Firenze

Focus

Proteggere documenti, foto e dispositivi elettronici è una forma di assicurazione personale. Non elimina il dolore di un’alluvione, ma evita di aggiungere al danno materiale la perdita di identità, memoria e lavoro. Preparare copie, usare contenitori impermeabili e posizionare tutto in alto sono piccoli gesti che fanno una grande differenza.

Kit di emergenza da tenere a casa, in cantina, in auto

Quando arriva l’acqua alta non c’è tempo di correre a fare la spesa o cercare pile nei cassetti. L’unica sicurezza è avere già pronto un kit d’emergenza, studiato per la casa, la cantina e l’auto. Non è paranoia: è buon senso, perché in quei momenti ogni minuto conta.

Il kit per la casa

  • Torcia e lampade a batteria con pile di ricambio.
  • Radio portatile o PoC Radio per restare in contatto anche senza rete cellulare.
  • Scorte di acqua potabile (almeno 5 litri a persona).
  • Alimenti a lunga conservazione che non richiedono cottura.
  • Kit di primo soccorso con medicinali essenziali.
  • Coperte termiche e indumenti asciutti in sacchetti impermeabili.
  • Documenti e contanti in una busta a tenuta stagna.

Il kit per la cantina

Le cantine sono tra i primi spazi a essere invasi dall’acqua, ma possono ospitare ciò che serve per gestire un rientro o un’evacuazione rapida.

  • Pompa sommersa e stivali in gomma per affrontare i primi allagamenti.
  • Cassetta attrezzi impermeabilizzata (guanti, cacciaviti, pinze).
  • Scorte duplicate di acqua e cibo in contenitori chiusi ermeticamente.
  • Copia di chiavi di casa e auto in alto, fuori portata dell’acqua.

Il kit per l’auto

Se ti sorprende un’alluvione lontano da casa, l’auto può diventare un rifugio temporaneo.

  • Torcia frontale e gilet catarifrangente per muoverti al buio.
  • Caricabatterie da auto e power bank carico.
  • Acqua e snack energetici sempre a bordo.
  • Coperta isotermica e mantella antipioggia.
  • Radio portatile o PoC Radio per ricevere informazioni.
  • Kit di primo soccorso con farmaci personali.
  • Martelletto frangivetro: fondamentale se resti bloccato in un sottopasso allagato.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua è entrata in casa, avevo già lo zaino con torcia, documenti e medicinali pronto. In cinque minuti eravamo al piano superiore. Senza quel kit, avremmo perso tempo prezioso.”
Sara, residente a Cesena, alluvione 2023

Focus

Un kit di emergenza non è un dettaglio da maniaci della sicurezza, ma una rete di salvezza concreta. Prepararlo significa guadagnare tempo, ridurre lo stress e proteggere la famiglia quando il caos prende il sopravvento. Ogni casa, cantina e auto dovrebbe averne uno, personalizzato e sempre aggiornato.

Dove NON parcheggiare mai in caso di allerta meteo

Una pioggia più forte del solito, un’allerta meteo sottovalutata, e in pochi minuti ti ritrovi a cercare la tua auto tra decine di vetture sommerse dall’acqua. Non è sfortuna: è una conseguenza prevedibile. Sapere dove non parcheggiare in caso di allerta significa proteggere non solo il veicolo, ma soprattutto la tua sicurezza.

I luoghi da evitare sempre

  • Sottopassi: sono le prime trappole che si riempiono d’acqua. Anche una pioggia intensa di mezz’ora può trasformarli in laghi profondi diversi metri.
  • Vicino a corsi d’acqua: parcheggiare lungo argini, fossi o torrenti è un rischio enorme. Quando l’acqua esonda, le auto diventano ostacoli trascinati via dalla corrente.
  • Zone in pendenza o depressione: parcheggi sotterranei, strade in discesa, piazzali sotto il livello della carreggiata. Qui l’acqua si accumula e intrappola i veicoli.
  • Accanto a tombini o caditoie: se si intasano, l’acqua tracima proprio lì, trasformando in un attimo un parcheggio sicuro in un lago improvviso.
  • Vicinanze di cantieri e terreni instabili: il fango trascinato dalle frane può coprire o travolgere le auto in pochi minuti.

Le immagini che restano impresse

  • Palermo, luglio 2020: decine di macchine intrappolate nel sottopasso di viale Regione Siciliana.
  • Senigallia, settembre 2022: auto accatastate una sull’altra come se fossero state spostate da una mano gigante.
  • Roma, ogni autunno: allagamenti lampo nei sottopassi della capitale, con vigili del fuoco costretti a soccorrere conducenti intrappolati.

Perché l’auto non è solo un bene materiale

Un’auto sommersa non è soltanto un danno economico. Rischi di restare intrappolato nel momento stesso in cui cerchi di recuperarla o di metterla in salvo. Ogni anno, in Italia, diverse vittime di alluvioni urbane muoiono tentando di spostare l’auto dall’acqua che sale.

Focus

In caso di allerta meteo, il luogo in cui parcheggi può fare la differenza tra un ritorno a casa sereno e una corsa disperata contro l’acqua. Scegli spazi sopraelevati, lontani da sottopassi e corsi d’acqua, anche a costo di camminare di più. Un piccolo disagio oggi vale più di un rischio enorme domani.