Dispositivi galleggianti improvvisati: ciò che può salvare

Quando l’acqua sale più velocemente di quanto puoi camminare, avere qualcosa che galleggia può fare la differenza. Non sempre si hanno a disposizione giubbotti salvagente o gommoni, ma con creatività e prontezza si possono improvvisare dispositivi galleggianti che aumentano le possibilità di sopravvivenza, soprattutto per bambini e anziani.

Oggetti di casa che galleggiano

  • Bottiglie di plastica chiuse: legate insieme con nastro o corde, diventano galleggianti di emergenza.
  • Taniche vuote ben sigillate: possono sostenere il peso di un bambino.
  • Cuscini avvolti in sacchetti di plastica: aumentano la spinta e resistono all’acqua.
  • Contenitori stagni: utili come supporto temporaneo.

Per i bambini

  • Zaini impermeabili pieni d’aria: chiusi ermeticamente possono funzionare come piccoli galleggianti.
  • Giochi da mare (braccioli, ciambelle, materassini): se tenuti in casa o in garage, diventano risorse preziose.
  • Importante: tenere sempre il bambino legato o vicino a un adulto.

Per anziani e persone fragili

  • Utilizza sedie di plastica capovolte o pannelli di polistirolo se disponibili.
  • Crea un supporto con più bottiglie legate che possano aiutare a mantenere la persona a galla.
  • Evita materiali che si inzuppano e affondano (coperte, cartone, legno sottile).

Per animali domestici

  • Cassette di plastica con coperta impermeabile possono diventare un rifugio galleggiante per gatti o cani piccoli.
  • In alternativa, un trasportino avvolto in bottiglie di plastica può aiutare a tenerli sopra il livello dell’acqua.

Una testimonianza diretta

“Non avevamo giubbotti salvagente. Ho preso otto bottiglie da due litri, le ho legate con lo spago e ho fatto sedere mia figlia sopra una cassetta di plastica. È stato il nostro salvagente improvvisato fino all’arrivo dei soccorsi.”
Roberto, residente a Pisa, alluvione 2012

Focus

In emergenza non servono strumenti perfetti, ma soluzioni immediate. Gli oggetti quotidiani possono trasformarsi in dispositivi galleggianti improvvisati, capaci di salvare la vita a bambini, anziani e animali. Preparare in anticipo qualche idea e sapere cosa usare permette di reagire con lucidità quando il tempo stringe.

Cosa tenere sempre in auto (o nello zaino urbano) per resistere 6-12 ore

Rimanere bloccati per ore nel traffico non è solo una seccatura: può diventare un problema serio per il benessere fisico e mentale, soprattutto se non si è preparati. 6-12 ore fermo in auto sono un arco di tempo sufficiente per sperimentare sete, fame, freddo o caldo e calo di energia mentale.

In ottica prepping cittadino, la soluzione è semplice: avere sempre con sé un piccolo kit di sopravvivenza urbana, che può stare nel bagagliaio, nel cruscotto o nello zaino, pronto per ogni evenienza. Non serve esagerare: bastano oggetti selezionati con criterio, leggeri e facili da usare.

Il kit base per l’auto

  • Acqua potabile: bottiglia da 1 litro o borraccia riutilizzabile.
  • Snack ad alta energia: barrette, frutta secca o biscotti a lunga conservazione.
  • Torcia a LED con batterie di scorta o ricaricabile via USB.
  • Powerbank per ricaricare il telefono o altri dispositivi.
  • Coperta termica (leggera, poco ingombrante e utilissima contro freddo o caldo).
  • Fischietto per segnalare la propria presenza in caso di pericolo.
  • Kit di primo soccorso essenziale (cerotti, disinfettante, garze).
  • Guanti da lavoro per eventuali interventi o spostamento di ostacoli.
  • Cavetti di avviamento per la batteria dell’auto.

Lo zaino urbano da tenere con sé

  • Documento d’identità e piccola somma in contanti.
  • Mappe cartacee della propria zona (in caso di GPS non disponibile).
  • Radio PoC o PMR per comunicazioni alternative.
  • Mascherina antipolvere e gel disinfettante per le mani.
  • Cappellino e occhiali da sole per protezione in estate.
  • Poncho o mantella impermeabile in caso di pioggia.

L’obiettivo non è portare con sé un “magazzino su ruote”, ma disporre di ciò che serve per restare autonomi e sicuri per mezza giornata, senza dipendere da aiuti esterni. Questo approccio è valido sia per l’automobilista, sia per chi si muove a piedi o in bicicletta.

Focus

  • Pochi oggetti scelti bene possono fare la differenza.
  • Acqua, energia, luce e comunicazione sono le priorità.
  • Il kit deve essere leggero, accessibile e sempre pronto.
  • Prepararsi non significa appesantirsi, ma garantire autonomia.