Evacuazione a piedi: come capire quando è il momento di lasciare il veicolo

Sei fermo da più di un’ora, il motore spento, le luci della città lontane come un miraggio. L’aria nell’abitacolo è densa, e fuori il rumore delle sirene è sempre più vicino. Ti chiedi: “Aspetto ancora o scendo?” Decidere di lasciare il veicolo e proseguire a piedi non è una scelta leggera: può salvarti o metterti nei guai. Sapere quando farlo è la chiave.

Leggere i segnali della situazione
Un blocco temporaneo è diverso da un isolamento prolungato. Se le notizie ufficiali o le comunicazioni via PoC parlano di evacuazione o di interruzione totale della viabilità per ore, è un segnale forte. Osserva anche il comportamento degli altri: se la maggior parte resta in auto, c’è ancora margine; se iniziano a scendere in molti, è probabile che il blocco sia serio.

Valutare la sicurezza del percorso
Non basta sapere che devi andare: devi sapere dove. Prima di lasciare il veicolo, individua un percorso sicuro e percorribile fino a un’area protetta, un edificio pubblico, un punto di raccolta. Evita di muoverti senza una destinazione chiara.

Preparare il minimo indispensabile
Se decidi di evacuare, porta solo ciò che serve per arrivare al sicuro: documenti, telefono o PoC Radio, acqua, un capo caldo o impermeabile, kit di primo soccorso compatto. Il peso è nemico della velocità.

Considerare l’orario e le condizioni ambientali
Muoversi di notte o in condizioni meteo estreme aumenta i rischi. Se l’evacuazione è inevitabile in questi scenari, valuta di procedere in gruppo: la visibilità reciproca e il supporto aumentano la sicurezza.

Esempio reale
Durante un blackout totale, un blocco stradale ha costretto decine di automobilisti a lasciare i mezzi per raggiungere a piedi una stazione ferroviaria funzionante. Chi aveva pianificato un percorso alternativo è arrivato in sicurezza; chi ha improvvisato si è perso o ha impiegato ore in più.

Focus
Lasciare il veicolo e proseguire a piedi non è una decisione da prendere d’impulso. Richiede valutazione rapida ma lucida, conoscenza del territorio e preparazione minima. Sapere quando farlo può significare la differenza tra raggiungere la sicurezza o esporsi a pericoli maggiori.

Comunicazioni efficaci prima di abbandonare casa (verbali e scritte)

Perché prima di uscire bisogna parlare, lasciare tracce, dare indicazioni

Nei momenti in cui si decide di evacuare casa — per un allarme, un’improvvisa criticità o un ordine diretto — la fretta può giocare brutti scherzi.
Ma prima di chiudere la porta, la cosa più importante da fare non è prendere lo zaino: è comunicare.
Parlare con chi è presente. Lasciare un messaggio chiaro per chi potrebbe arrivare dopo. Informare chi è lontano.
Comunicare bene è parte dell’evacuazione.

Comunicazioni verbali: chiare, brevi, ripetute

Se in casa ci sono più persone, serve un messaggio diretto e semplice, da dire a voce alta, anche due volte:

  • Dove si sta andando (es. “Punto A: parcheggio scuola”)
  • Chi ha preso cosa (es. “Io ho la radio”, “Tu hai l’acqua”)
  • Cosa si farà nei prossimi minuti (es. “Ci vediamo direttamente lì”)
  • Eventuali indicazioni per chi arriva dopo (es. “Lasciamo scritto che siamo usciti”)

Evita frasi vaghe tipo:

“Ci vediamo fuori”
“Ci sentiamo dopo”

Chi ascolta deve sapere dove, come e con chi.

Comunicazioni scritte: mai lasciare la casa muta

Se la comunicazione a distanza non è possibile (rete fuori uso, PoC non attiva), è fondamentale lasciare un messaggio scritto visibile, chiaro e protetto:

  • In cucina, sul tavolo, o sulla porta d’ingresso
  • Con data e ora
  • Con l’indicazione di chi ha lasciato il messaggio
  • Con destinazione e contatti
  • Scrivi in stampatello

Esempio:

USCITI ORE 16:15 – VERSO PUNTO A (PARCHEGGIO SCUOLA)
FAMIGLIA ROSSI – TUTTI PRESENTI
CONTATTO RADIO CH 5 – POC ATTIVA

Informare chi è lontano

Se c’è il tempo e la rete funziona:

  • Manda un messaggio semplice e già pronto
    Esempio: “Stiamo evacuando verso Punto A. Tutti presenti. Contatto radio CH 5.”
  • Evita messaggi allarmistici o vaghi
  • Usa canali sicuri e rapidi: PoC, SMS, chiamata breve
  • Includi sempre: ora, luogo, stato del gruppo

Lista delle comunicazioni essenziali prima di uscire

  • Comunicazione a chi è con te
  • Messaggio scritto per chi potrebbe arrivare dopo
  • Notifica (anche rapida) a un contatto esterno di fiducia
  • Verifica dei dispositivi di comunicazione (PoC accesa, batteria ok)
  • Codice vocale condiviso per confermare l’avvenuta uscita (es. “Punto A confermato”)

Focus

  • Prima di evacuare, comunicare è fondamentale quanto prendere lo zaino
  • Le parole devono essere semplici, ripetute, operative
  • Il messaggio scritto è un backup vitale quando tutto il resto può fallire
  • Una casa muta può generare confusione. Una casa che “parla” dà continuità e sicurezza
  • Evacuare non è solo andarsene: è lasciare un segno comprensibile per chi resta, chi cerca, chi arriva