Cosa dire ai bambini per prepararli senza spaventarli

Durante un’alluvione, gli occhi dei bambini non guardano l’acqua ma gli adulti. Se vedono panico, lo assorbono. Se vedono calma e chiarezza, trovano un punto di appoggio. Prepararli in anticipo, con parole semplici e senza spaventarli, è uno dei gesti più importanti per la sicurezza familiare.

Parlare chiaro, senza catastrofi

  • Usa frasi brevi e concrete: “Se piove tanto dobbiamo salire al piano di sopra.”
  • Evita immagini apocalittiche o minacciose: non serve dire “potremmo morire”.
  • Spiega l’alluvione come un fenomeno naturale, non come un mostro.

Trasformare la preparazione in gioco

  • Proponi piccole “missioni”: spegnere una torcia, trovare lo zainetto, salire le scale come esercitazione.
  • Usa simboli semplici: un fischietto può diventare “il richiamo della squadra”.
  • Disegni e storie aiutano a fissare concetti senza ansia.

Dare loro un ruolo

  • Fai capire che hanno una parte importante: portare il peluche, tenere la mano del fratellino, ricordare la parola guida.
  • Assegna compiti realistici: accendere la torcia, avvisare se l’acqua entra da una porta.
  • Valorizzare il loro contributo li fa sentire forti, non spaventati.

Usare parole guida condivise

Stabilire in famiglia frasi semplici come “si va su” o “tutti insieme” aiuta nei momenti di confusione. Le parole guida devono essere facili da ricordare anche sotto stress.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua è salita, mia figlia ha preso subito lo zainetto che avevamo preparato insieme. Non ha pianto, sapeva che quello era il suo compito. Averle spiegato prima cosa fare ci ha aiutato tutti a restare calmi.”
Giulia, residente a Senigallia

Focus

Parlare ai bambini di alluvioni non significa spaventarli, ma dar loro strumenti per sentirsi parte della soluzione. Un bambino preparato non solo segue le indicazioni, ma aiuta gli adulti a restare concentrati. Preparare i più piccoli è un investimento sulla sicurezza e sulla resilienza di tutta la famiglia.

Attività di gruppo che rafforzano il legame familiare e la resilienza

Perché prepararsi insieme rafforza anche ciò che conta di più

Una famiglia forte non si costruisce solo nei momenti difficili.
La resilienza si sviluppa nei giorni tranquilli, attraverso attività condivise che uniscono, insegnano e preparano.
Prepararsi all’emergenza può diventare un’occasione per rafforzare il legame tra genitori, figli, nonni e anche vicini.

Piccole simulazioni, grandi connessioni

Organizzare ogni tanto una simulazione familiare – blackout, alluvione, evacuazione – può:

  • Allenare la mente a reagire con lucidità
  • Insegnare a cooperare sotto pressione
  • Fare emergere ruoli, punti di forza e vulnerabilità

L’importante è il tono: ludico, sereno, collaborativo.
Mai ansiogeno.

Giochi cooperativi che insegnano a comunicare

Giochi semplici da fare in casa:

  • “Chi trova prima…” (torcia, radio, acqua, ecc.)
  • “Staffetta della calma”: passarsi messaggi con tono pacato
  • “Caccia al kit”: trovare oggetti utili in varie zone della casa
  • “Cambio ruolo”: il bimbo diventa il capo famiglia per 5 minuti

Giocare rafforza la capacità di ascolto, la collaborazione e la sicurezza emotiva.

Progetti pratici da fare insieme

Fare cose con le mani unisce e insegna.

  • Preparare insieme lo zaino di emergenza di ciascuno
  • Sistemare una cassetta degli attrezzi
  • Riordinare la dispensa o etichettare le scorte
  • Montare una mensola per i kit di emergenza
  • Registrare insieme i contatti di tutti su carta

Non serve “parlare dell’emergenza”.
Serve viverla con naturalezza.

Uscite all’aperto con scopi utili

Passeggiate, gite, escursioni brevi:

  • Camminare e usare la mappa
  • Allenarsi a osservare il territorio
  • Provare a comunicare via radio su brevi distanze
  • Raccogliere erbe commestibili o fare un piccolo fuoco (dove permesso)

La natura insegna molto più di un manuale.
E farlo insieme crea memorie emotive forti.

Ascolto reciproco come allenamento emotivo

Dedicare 10 minuti a settimana per un “check-in familiare”:

  • Come ti sei sentito questa settimana?
  • C’è qualcosa che ti ha preoccupato?
  • Se domani ci fosse un’emergenza, cosa ti piacerebbe sapere prima?

Questo rafforza la coesione emotiva e previene panico e disorganizzazione.

Focus

  • Le attività di gruppo creano fiducia, calma e cooperazione
  • Anche giocando si può insegnare a gestire l’imprevisto
  • La preparazione è più efficace quando coinvolge tutti
  • Progetti manuali, natura e ascolto rafforzano la resilienza
  • L’unione familiare è il primo vero strumento di emergenza