MONTAGNE “RUSSE”
La sensazione di “montagne russe” emotive è reale. Non è solo una percezione: in giornate come quella di ieri, 15 settembre 2025, i segnali che ci hanno inondato da più direzioni sono stati contraddittori e volutamente ambigui.
Proviamo a mettere ordine:
Escalation verbale
– La dichiarazione di Peskov (“NATO di fatto in guerra con la Russia”) è durissima, ed è il tipo di frase che fa saltare tutti i radar mediatici.
– Questo alimenta l’idea che siamo a un passo dal conflitto globale.
Gestualità opposta (apertura)
– Nello stesso arco temporale, però, Mosca e Minsk fanno vedere le esercitazioni a osservatori USA e NATO.
– È un messaggio diverso: vi mostriamo, quindi non stiamo preparando un attacco a sorpresa.
Il gioco della doppia comunicazione
– Sia Russia che NATO usano due registri contemporaneamente: minacciare per tenere alta la pressione e aprire finestre di trasparenza per evitare che la pressione diventi ingestibile.
– Questo crea la schizofrenia apparente: oggi sembra guerra mondiale, un’ora dopo sembra quasi routine militare.
Cosa significa davvero?
– Non siamo a un passo dall’inizio automatico della Terza Guerra Mondiale: nessuno, né Mosca né Washington, ha convenienza ad arrivarci.
– Siamo però in un contesto di rischio elevato, dove ogni dichiarazione o esercitazione ha un peso enorme perché viene letta come un possibile preludio.
Perché i media alimentano confusione
– Ogni agenzia prende un frammento: Reuters rilancia l’apertura, Tass rilancia la forza, i media italiani spesso arrivano in ritardo o scelgono un solo angolo.
– Risultato: sembra che la realtà cambi di ora in ora, mentre in realtà convivono tensione costante + piccoli atti di controllo della tensione.
Dati alla mano
Ieri, INDICE LPL, per l’Europa ad un certo punto della giornata è schizzato ad un valore estremamente alto.
Ecco una sintesi:
Alert Papa Lima Papa – 15 settembre 2025
- Rischio globale (mondiale): 7/10
– Livello alto, ma non critico. Le parole di Peskov hanno alzato la temperatura, ma le aperture sulle esercitazioni mostrano che nessuno vuole lo scontro diretto immediato.
- Rischio Europa (area NATO-Russia): 8/10
– Zona calda. Le esercitazioni Zapad-2025 + retorica sulla NATO in guerra portano l’Europa vicina al punto di frizione. Baltici e Polonia in massima allerta.
- Rischio Italia: 4/10
– Per ora basso-medio. L’Italia non è al fronte, ma come membro NATO resterebbe coinvolta se ci fosse escalation. Nessun segnale specifico su minacce dirette al territorio nazionale.
Interpretazione pratica
– Non siamo nel “giorno X”: non c’è un segnale operativo di guerra immediata.
– Siamo però in fase di stress-test: dichiarazioni dure + gesti di trasparenza servono a spostare la linea rossa un po’ più avanti ogni giorno.
– Le prossime 72 ore saranno da monitorare attentamente per capire se il clima rimane sotto controllo (commenti misurati da USA/NATO/RUSSIA) o se partirà un altro giro di provocazioni.
FOCUS
Non è che oggi è guerra mondiale e domani no — siamo dentro a una fase in cui ogni gesto viene esasperato, e i segnali opposti fanno parte della stessa strategia di pressione.
Ora più che mai è fondamentale mantenere un approccio pragmatico e lucido, senza lasciarsi travolgere dal flusso delle notizie.
Il pericolo esiste, è evidente e non va sottovalutato. Allo stesso tempo, però, il rischio peggiore sarebbe cedere al panico, all’ansia o alla disperazione: non servirebbe a nulla.
Le informazioni che raccogliamo devono essere sempre filtrate e valutate con attenzione, secondo i protocolli già disponibili sul nostro portale, per poi agire di conseguenza.
Per l’Italia, il livello di rischio resta molto basso. Continuiamo a monitorare la situazione con algoritmi dedicati e vi aggiorneremo costantemente su ogni sviluppo significativo.
Il nostro consiglio è semplice: fate buon uso delle informazioni che vi forniamo, interpretatele con intelligenza e coglietene lo spirito in maniera ragionevole