Rifornimento intelligente: mai andare sotto il 30% (carburante e batteria)

Molti automobilisti e motociclisti fanno rifornimento solo quando la spia della riserva è già accesa. Allo stesso modo, chi si muove in bici elettrica, scooter o monopattino aspetta che la batteria sia quasi scarica prima di ricaricare. Nel prepping cittadino, questo è un errore da evitare: la regola d’oro è non scendere mai sotto il 30% di carburante o batteria.

Quel margine non è un lusso, ma una riserva strategica per imprevisti. Un blocco stradale, una deviazione inattesa, un’emergenza familiare o un’interruzione dell’energia elettrica possono metterti in difficoltà proprio quando il serbatoio o la batteria sono al minimo.

Ecco i motivi principali per mantenere sempre quel 30%:

  • Autonomia di emergenza: puoi percorrere decine di chilometri extra senza ansia.
  • Flessibilità di movimento: in caso di blocchi puoi deviare senza preoccuparti di rimanere fermo.
  • Riduzione del rischio: eviti di cercare un distributore o una presa di ricarica in zone sconosciute o poco sicure.
  • Protezione del mezzo: nei motori a combustione, girare sempre in riserva aumenta il rischio di aspirare residui dal fondo del serbatoio; nelle batterie, scariche profonde frequenti riducono la durata nel tempo.

Un trucco pratico: quando il livello scende sotto il 50%, considera già di rifornire o ricaricare, così raggiungere il 30% diventa l’eccezione, non la norma. Questo vale anche per chi vive in città piccole: un imprevisto può costringerti a muoverti molto più del previsto.

In contesti di emergenza, quel margine può essere la differenza tra arrivare a destinazione o restare bloccato nel punto sbagliato.

Focus

  • Il 30% è una riserva strategica, non un limite casuale
  • Mantenerlo riduce ansia e rischi in emergenza
  • Protegge il mezzo da danni a lungo termine
  • Vale per carburante e batterie di qualsiasi mezzo

Viaggiare in sicurezza: trasporti, rifugi, tappe di sosta

Per muoversi durante un’emergenza serve una strategia, non solo benzina

L’evacuazione non è solo uscire da casa: è muoversi in modo sicuro verso una meta, sapendo dove ci si può fermare, cosa si troverà lungo la strada e come affrontare gli imprevisti.
Non si può improvvisare. Serve un piano di viaggio, alternativo ai normali spostamenti quotidiani, basato su realismo e adattabilità.

Mezzi di trasporto: cosa valutare prima

Non sempre l’auto sarà disponibile, accessibile o consigliata. Occorre prepararsi considerando:

Auto privata

  • Controllare periodicamente carburante, olio, batteria, ruota di scorta
  • Mantenere in auto un piccolo kit d’emergenza: acqua, snack, powerbank, mappa cartacea, torcia, cavo USB
  • Considerare percorsi alternativi a quelli principali (evitare autostrade congestionate)

Trasporto pubblico

  • Verificare orari d’emergenza di treni, bus, traghetti
  • Conoscere punti di accesso secondari (es. stazioni minori)
  • Portare contanti (bancomat spesso inutilizzabili in blackout)

A piedi o in bici

  • Prevedere tratti percorribili senza mezzi (centro urbano bloccato, zona rossa)
  • Zaino leggero, scarpe comode, mantella impermeabile
  • Tappe brevi, punti di ristoro, zone d’ombra, possibilità di ricarica dispositivi

Rifugi e mete sicure: come scegliere e preparare

Un “rifugio” non è per forza un bunker. Può essere:

  • Casa di parenti o amici in zona tranquilla
  • Strutture pubbliche designate dalla protezione civile
  • Luoghi “neutri” già visitati: campeggi, chiese, aree sportive, agriturismi

Prima della crisi:

  • Parla con almeno 2 contatti fuori città: chiedi disponibilità in caso di emergenza
  • Identifica 1 rifugio principale e 1 secondario
  • Segna tutto su mappa cartacea e digitale
  • Concorda cosa portare, quanto puoi restare, come raggiungerli

Tappe intermedie: pause, ristoro, cambio mezzi

Durante un viaggio familiare in emergenza è utile prevedere:

  • Tappa ogni 2-3 ore per riposo e valutazione della situazione
  • Zone già note (parcheggi, stazioni di servizio, aree protette)
  • Luoghi dove è possibile chiedere informazioni o rifornirsi
  • Punti con copertura radio o rete per aggiornare i contatti

Evita improvvisazioni: le soste vanno pensate prima, con attenzione a sicurezza, visibilità e accessibilità.

Pianificazione smart del percorso

  • Non sempre il più veloce è il più sicuro
  • Stampa le mappe dei percorsi alternativi (evitare solo app digitali)
  • Valuta punti critici: ponti, gallerie, zone soggette ad alluvione
  • Stabilisci una frase di conferma da inviare al raggiungimento di ogni tappa

Focus

  • Viaggiare in emergenza non è fuggire: è trasferirsi temporaneamente in sicurezza
  • Ogni famiglia deve avere un piano B, C e anche D
  • Rifugi, mezzi, contatti, soste: tutto deve essere pensato prima, non durante
  • L’evacuazione è un movimento ordinato, non una corsa nel caos

Creare uno zaino d’emergenza per ogni membro

Ogni persona ha bisogni diversi. Ogni zaino deve essere pensato su misura.

In caso di evacuazione, la rapidità fa la differenza. Ma la velocità non si improvvisa: si costruisce preparando in anticipo uno zaino per ciascun membro della famiglia, personalizzato in base a età, condizioni fisiche e bisogni specifici.
Non si tratta di accumulare oggetti, ma di selezionare ciò che è davvero utile, senza dimenticare nessuno.

Principi generali per ogni zaino d’emergenza

  • Deve essere leggero, ma completo
  • Deve essere indossabile anche per lunghi tratti
  • Deve contenere il necessario per almeno 48 ore di autonomia
  • Deve essere personalizzato, etichettato e facilmente raggiungibile
  • Ogni zaino deve avere una scheda plastificata interna con:
    • Nome e contatti
    • Gruppo sanguigno
    • Allergie o patologie
    • Punto di raccolta familiare

Cosa non deve mai mancare in ogni zaino (versione base)

  • 1 bottiglietta d’acqua da 500 ml (meglio due piccole che una grande)
  • Snack a lunga conservazione (barrette, frutta secca, cracker)
  • 1 torcia a LED compatta
  • Batterie o powerbank carico
  • Poncho impermeabile
  • Fazzoletti, igienizzante, carta igienica compatta
  • Coperta termica
  • Filtro per acqua o pastiglie potabilizzanti
  • Copia documenti in busta trasparente
  • Kit pronto soccorso essenziale (cerotti, disinfettante, paracetamolo, guanti)
  • 1 cambio intimo e calzini
  • Soldi contanti (almeno 20-50 euro in piccolo taglio)

Zaino per bambini piccoli (0-6 anni)

  • Pannolini (quantità per 2 giorni)
  • Salviette umidificate
  • Biberon o tazza con beccuccio
  • Latte in polvere o liquido (con scadenza lunga)
  • Un peluche o oggetto rassicurante
  • Abbigliamento di ricambio comodo
  • Cibo specifico (omogeneizzati o merende)
  • Piccolo quaderno con nome, disegni e numeri utili

Zaino per adulti

  • Versione base +
  • Documento di identità originale
  • Elenco dei membri della famiglia con relativi ruoli
  • Mini diario o taccuino + penna
  • Mappe della zona (anche stampate da Google Maps)
  • PoC Radio & Telefono di riserva con SIM di altro operatore (se possibile)

Zaino per anziani

  • Versione base +
  • Farmaci giornalieri con indicazioni scritte
  • Occhiali di riserva
  • Bastone pieghevole (se usato)
  • Contenitore per protesi o apparecchi (se servono)
  • Dati sanitari principali stampati (patologie, allergie, medici curanti)

Zaino per persone con disabilità

  • Versione base +
  • Presidi medici specifici (sonde, ausili, strumenti per la mobilità)
  • Piano di evacuazione semplificato (in simboli, se necessario)
  • Lettera di presentazione con descrizione della condizione e bisogni
  • Numeri di riferimento di operatori o strutture di supporto
  • Caricatore e adattatore per dispositivi medicali

Focus

  • Ogni zaino d’emergenza deve essere costruito attorno alla persona, non standardizzato
  • Meglio uno zaino leggero e usabile che uno pieno ma impossibile da trasportare
  • Bambini, anziani e persone con disabilità vanno pensati con attenzione e rispetto, non solo aggiunti all’ultimo
  • Preparare questi zaini insieme, in famiglia, aiuta a rendere reale e condivisa la cultura della prevenzione