ALFA FOXTROT: LA RISPOSTA

12 SETTEMBRE 2025: Buonasera a tutti. Rileggevo gli articoli di giornale di qualche mese fa e quelli più recenti dei giorni scorsi inerenti il forte maltempo che ha interessato la Toscana e l’area del grossetano dove vivo. Interi paesi sommersi dall’acqua e dal fango, danni ingenti a cose e persone. Mi rendo conto di quanto siamo “piccoli” ed “esposti ” quando l’energia della natura si scatena. A prescindere dalla filosofia di base propria della Protezione Civile, previsione e prevenzione, sono del parere che, sempre nel nostro piccolo, avere un minimo di organizzazione familiare e comunitaria, sapere senza indugio come comportarsi in certe situazioni e come gestire le emozioni senza farci inibire dal panico, può fare la differenza tra la vita e la morte. È per questo che apprezzo e ritengo importante il lavoro di PocRadioItalia che, con le loro dispense sul Preppering, semplici ed immediate, hanno gettato delle basi sicure che volendo si potranno approfondire per poterci permettere la sopravvivenza in circostanze complicate e non mi sembra poco. Alfa Foxtrot (vedi fonte post originale)

Caro amico,
le tue parole arrivano dritte al cuore. Non sono frutto di teoria, ma di esperienza vissuta sulla pelle: vedere il proprio territorio sommerso dall’acqua e dal fango lascia segni che non si cancellano facilmente.

Hai colto un punto che spesso si sottovaluta: la nostra fragilità. Di fronte alla forza della natura, la tecnologia e le comodità quotidiane spariscono in un istante. Restano solo le persone, le relazioni e la capacità di mantenere lucidità.

Quando scrivi che “avere un minimo di organizzazione familiare e comunitaria, sapere senza indugio come comportarsi e come gestire le emozioni senza panico può fare la differenza tra la vita e la morte”, centri in pieno l’essenza del prepping cittadino. Non servono scenari apocalittici, serve concretezza.

Andare controcorrente

Permettici di aggiungere alle tue preziose riflessioni anche la nostra. L’esperienza di PoC Radio Italia, con strumenti come le ALLERETE LPL e il progetto Prepping Cittadino, sta andando fortemente controcorrente. Questo perché alla sua base non c’è il sensazionalismo né la fabbrica speculativa della paura, ma un’etica quasi dimenticata.

Siamo in pochi, è vero. Ma proprio per questo chi partecipa attivamente dimostra di avere ancora dentro quei valori che ci rendono umani e che ci danno dignità. In un mondo che corre verso l’egoismo e che alimenta catastrofismi — basta accendere la TV o guardare certi film — noi proviamo a dare un segnale diverso: non paura, ma consapevolezza che anche nelle situazioni peggiori se preparati possiamo farcela.

Non è un caso se l’esperienza di PoC Radio Italia è stata più volte attaccata. Ma chi attacca, di solito, non costruisce. E non potrà mai far parte di un progetto che nasce per preservare valori autentici, quelli che dovrebbero appartenere a tutti ma che troppo spesso vengono dimenticati.

Una piccola risposta alle difficoltà

Incoraggiare proprio ciò che ci rende ancora umani: l’aiuto reciproco, la comunità, la dignità … perché queste sono le prime cose che le difficoltà cercano di portarci via.

Carissimo Alfa Foxtrot

La tua testimonianza dimostra che la resilienza non è solo tecnica ma anche etica. Prepararsi significa avere strumenti pratici, sì, ma soprattutto coltivare quei valori che ci rendono capaci di affrontare insieme il peggio, senza perdere ciò che siamo.

Grazie per la tua riflessione.

Cosa dire ai bambini per prepararli senza spaventarli

Durante un’alluvione, gli occhi dei bambini non guardano l’acqua ma gli adulti. Se vedono panico, lo assorbono. Se vedono calma e chiarezza, trovano un punto di appoggio. Prepararli in anticipo, con parole semplici e senza spaventarli, è uno dei gesti più importanti per la sicurezza familiare.

Parlare chiaro, senza catastrofi

  • Usa frasi brevi e concrete: “Se piove tanto dobbiamo salire al piano di sopra.”
  • Evita immagini apocalittiche o minacciose: non serve dire “potremmo morire”.
  • Spiega l’alluvione come un fenomeno naturale, non come un mostro.

Trasformare la preparazione in gioco

  • Proponi piccole “missioni”: spegnere una torcia, trovare lo zainetto, salire le scale come esercitazione.
  • Usa simboli semplici: un fischietto può diventare “il richiamo della squadra”.
  • Disegni e storie aiutano a fissare concetti senza ansia.

Dare loro un ruolo

  • Fai capire che hanno una parte importante: portare il peluche, tenere la mano del fratellino, ricordare la parola guida.
  • Assegna compiti realistici: accendere la torcia, avvisare se l’acqua entra da una porta.
  • Valorizzare il loro contributo li fa sentire forti, non spaventati.

Usare parole guida condivise

Stabilire in famiglia frasi semplici come “si va su” o “tutti insieme” aiuta nei momenti di confusione. Le parole guida devono essere facili da ricordare anche sotto stress.

Una testimonianza diretta

“Quando l’acqua è salita, mia figlia ha preso subito lo zainetto che avevamo preparato insieme. Non ha pianto, sapeva che quello era il suo compito. Averle spiegato prima cosa fare ci ha aiutato tutti a restare calmi.”
Giulia, residente a Senigallia

Focus

Parlare ai bambini di alluvioni non significa spaventarli, ma dar loro strumenti per sentirsi parte della soluzione. Un bambino preparato non solo segue le indicazioni, ma aiuta gli adulti a restare concentrati. Preparare i più piccoli è un investimento sulla sicurezza e sulla resilienza di tutta la famiglia.