COMUNICAZIONI FIDATE: POC, PMR, CB IN EMERGENZA URBANA

Immagina: la città è al buio, la rete va e viene, e tu stringi in mano il tuo strumento di comunicazione. Non importa che sia uno smartphone, una PoC Radio o un portatile PMR/CB: quello che conta davvero è chi c’è dall’altra parte.

Ecco il punto che spesso sfugge: la resilienza non è questione di mezzo, ma di comunità e fiducia.

PoC: perché funziona nella maggioranza dei casi

Chi critica le PoC dice: “Se cade Internet, muoiono anche loro.” Vero, ma parliamo chiaro: nella stragrande maggioranza degli scenari urbani – blackout locali, alluvioni, traffico bloccato – Internet resta funzionante. E quando funziona, la PoC è imbattibile:

  • garantisce copertura ovunque ci sia rete dati, senza dipendere dal raggio limitato classico di un PMR/CB;
  • offre qualità audio stabile;
  • permette canali privati e centralizzati, evitando la dispersione tipica delle radio libere.

La PoC, in emergenza cittadina, ti dà una certezza: puoi parlare subito con chi già conosci e di cui ti fidi.

Il problema delle radio “aperte” (PMR, CB, PONTI RADIOAMATORIALI)

Se non sei inserito in una community consolidata e fidata, accendere un PMR o un CB è come urlare da un balcone sperando che ti risponda la persona giusta. Potresti trovare:

  • un volontario disposto ad aiutarti,
  • qualcuno che non capisce la situazione e crea confusione,
  • o peggio, un malintenzionato che approfitta delle informazioni che stai trasmettendo.

È qui che nasce il paradosso: il mezzo può anche funzionare senza Internet, ma non ti protegge dalla variabile umana.

La questione privacy e sicurezza

C’è un aspetto che viene spesso sottovalutato. Nei sistemi aperti come PMR, CB o radioamatoriali:

  • chiunque può ascoltare le tue trasmissioni;
  • i dettagli che condividi (luoghi, risorse, intenzioni) diventano un’informazione pubblica;
  • in uno scenario emergenziale, persone disperate o malintenzionate possono sfruttare questi dati contro di te.

Esempio concreto: se comunichi in chiaro che hai acqua, viveri o un generatore, potresti attirare chi, per sopravvivere, decide di prenderli con la forza.

In emergenza, ogni dettaglio che condividi in chiaro può trasformarsi in un boomerang:

  • “Ho acqua e viveri” → segnali a sconosciuti che sei una risorsa.
  • “Siamo bloccati in via…” → dai coordinate a chi potrebbe approfittarne.
  • “Ho un generatore” → inviti, involontariamente, chi potrebbe volerlo a ogni costo.

Le radio libere non proteggono le informazioni. Al contrario, in contesti instabili, possono esporre te e la tua famiglia a rischi maggiori.

Con la PoC, invece, parli in ambienti protetti, a cui accede solo chi fa parte della tua rete. Non è infallibile, ma riduce drasticamente le vulnerabilità.

La tecnologia PoC abbassa i pericoli a un livello gestibile.

Fiducia prima della tecnologia

Il vero discrimine non è con o senza Internet, ma con o senza interlocutore fidato.

  • Se dall’altra parte c’è qualcuno della tua rete – un familiare, un amico, un gruppo organizzato – puoi contare su di lui.
  • Se stai trasmettendo “a caso” su frequenze libere, stai lasciando la tua sicurezza al caso.

Focus

Il prepping cittadino non si basa sul collezionare strumenti diversi, ma costruire reti fidate. La PoC funziona perché mette al centro la community, non il mezzo.

  • Internet cade? Bene, hai sempre piani B (PMR, CB, PONTI RADIOAMATORIALI) con le dovute precauzioni.
  • Internet funziona? La PoC ti dà la comunicazione più rapida, sicura e organizzata.
  • Se dall’altra parte c’è un interlocutore fidato, la comunicazione è resiliente.
  • Se stai trasmettendo in chiaro a sconosciuti, stai giocando con la tua sicurezza.

La resilienza nasce dal sapere con chi parli, non solo da cosa usi per parlare.