Come usare le PoC Radio in mancanza di linea
Immagina: il blackout si protrae, il telefono segna “nessun servizio” e la chat di famiglia è muta. Provi a richiamare, ma la linea non parte. In quel silenzio digitale, una voce limpida rompe il vuoto: è la tua PoC Radio, che funziona dove lo smartphone ha ceduto.
Cosa sono e perché fanno la differenza
Le PoC Radio (Push-to-Talk over Cellular) sfruttano internet per trasmettere la voce, come una sorta di walkie-talkie evoluto. In condizioni normali usano le reti dati (4G, Wi-Fi), ma in un blackout prolungato hanno ancora due assi nella manica:
- possono collegarsi a reti locali dedicate, indipendenti dai gestori telefonici,
- possono essere integrate in una rete cittadina di emergenza tra utenti già preparati.
Quando lo smartphone crolla
- Dopo 4-6 ore i ripetitori iniziano a spegnersi e la rete dati collassa.
- Una PoC configurata su un server privato continua a funzionare se c’è anche solo un punto di accesso internet attivo (generatori, hotspot di emergenza, Wi-Fi locali).
- In alcuni quartieri, gruppi di cittadini e associazioni hanno già creato canali di backup che restano operativi durante crisi prolungate.
Come usarle in pratica
- Canali familiari o di quartiere: definisci prima quali contatti devono restare collegati (famiglia, vicini, colleghi).
- Procedure brevi: messaggi rapidi, chiari, senza conversazioni lunghe. La regola è parlare pochi secondi per lasciare spazio agli altri.
- Zaino urbano: tieni la PoC carica con una batteria di riserva. Una radio spenta o scarica è inutile quanto un telefono muto.
Focus
La PoC Radio non sostituisce lo smartphone, ma lo affianca: è lo strumento che tiene viva la rete sociale quando il digitale crolla. Una voce ricevuta in emergenza vale più di mille notifiche che non arrivano.