Checklist di base per ogni nucleo familiare

Blackout, alluvioni, isolamento improvviso: cosa serve davvero avere a casa

Non serve riempirsi la cantina di scorte o acquistare attrezzature da militare. La verità è che quasi tutte le famiglie italiane non sono pronte nemmeno per 24 ore senza elettricità o acqua corrente.

Questa checklist nasce per aiutarti a coprire le tre situazioni più comuni:

  • Blackout elettrici (anche prolungati)
  • Alluvioni o emergenze meteo
  • Isolamento temporaneo (per frane, blocchi stradali, manifestazioni, o semplici disservizi)

Illuminazione e energia minima

  • 1 torcia funzionante per ogni membro della famiglia
  • Batterie di riserva o powerbank carichi
  • 1 luce da ambiente (tipo lanterna a LED)
  • Se possibile: 1 lampada solare o a manovella
  • 1 caricatore portatile solare (opzionale ma utile)

Comunicazione

  • PoC Radio o ricetrasmittente a lungo raggio (soprattutto per famiglie numerose o distribuite)
  • Elenco cartaceo dei numeri di emergenza e dei familiari
  • Cellulare secondario con SIM di altro operatore (con batteria sempre carica)
  • Fischietto o segnale acustico (utile in caso di alluvione)

Acqua e igiene

  • Scorta d’acqua potabile: almeno 6 litri a testa (equivalente a 3 giorni)
  • Contenitori riutilizzabili con tappo
  • Salviette umidificate
  • Gel igienizzante
  • Carta igienica
  • Secchio o contenitore chiuso per bisogni in emergenza (se si bloccano gli scarichi)

Alimentazione

  • Scorte alimentari semplici e a lunga conservazione:
    • Scatolette (tonno, legumi, carne)
    • Biscotti secchi, cracker, barrette energetiche
    • Frutta secca o disidratata
  • Apriscatole manuale
  • 1 fornello portatile (gas o alcool solido) con riserva di combustibile
  • Posate, bicchieri, piatti usa e getta

Salute e primo soccorso

  • Kit di pronto soccorso completo
  • Farmaci personali (con scorte minime)
  • Copie cartacee di ricette o terapie in corso
  • Termometro
  • Mascherine antipolvere e guanti in lattice

Documenti e informazioni

  • Cartellina impermeabile con:
    • Copie di documenti (identità, tessera sanitaria, codice fiscale)
    • Codici importanti e numeri di emergenza
  • Chiavetta USB con backup essenziale (in formato PDF)
  • Carta topografica della zona (anche stampata da Google Maps)

Sicurezza domestica

  • Nastro americano e teli di plastica (in caso di infiltrazioni)
  • Estintore portatile (almeno uno)
  • Coperte termiche o sacchi a pelo
  • Scarpe resistenti e impermeabili a portata di mano
  • Guanti da lavoro

Bambini e persone fragili

  • Pannolini, salviette, latte in polvere
  • Giochi o libri per passare il tempo
  • Cibo specifico (intolleranze, svezzamento, ecc.)
  • Scorte mediche e ausili per anziani (occhiali, bastone, ecc.)
  • Elenco farmaci + posologia chiara

Animali domestici

  • Cibo e acqua per almeno 3 giorni
  • Ciotole portatili
  • Sacchetti igienici
  • Documenti dell’animale (microchip, vaccinazioni)

Checklist pratica (stampabile)

Posiziona una checklist plastificata in cucina, vicino alla dispensa o all’ingresso di casa. Può salvare tempo prezioso e aiutare anche i familiari meno informati a capire cosa controllare.

Focus

Il prepping familiare non è accumulare, ma organizzare.
Con poche decine di euro e un pomeriggio di lavoro, puoi mettere in sicurezza la tua famiglia per le emergenze più comuni.
Non è paura. È responsabilità. È concretezza.

Cos’è il Prepping Cittadino

In Italia la parola prepping viene spesso percepita come un’etichetta importata dagli Stati Uniti, associata a bunker, scorte estreme e scenari apocalittici. Con l’aggiunta di cittadino si è preso le distanze da quell’immaginario, rendendo il concetto più vicino alla vita quotidiana delle persone comuni.

Anticipare la trasformazione

Oggi molti non si dichiarano “prepper”, ma praticano attività di prepping senza nemmeno saperlo: tenere scorte alimentari, avere un piano in caso di blackout, gestire comunicazioni alternative, o affrontare interruzioni idriche e traffico urbano. Il nome Prepping Cittadino intercetta questa trasformazione: non più apocalisse, ma quotidianità urbana e familiare.

Autorevolezza e inclusività

Definire un progetto come Prepping Cittadino gli conferisce un tono quasi civico, lontano dall’idea di un gruppo di isolati nel bosco. Questo abbassa le barriere di diffidenza, rende il tema più “presentabile” e invita chiunque – famiglie, studenti, professionisti – a sentirsi parte di una comunità aperta.

Non una furbata, ma una strategia

La scelta non è stata una trovata di marketing, ma una mossa strategica naturale: prendere un concetto che rischiava di sembrare marginale e ricalibrarlo sulla realtà italiana, fatta di città, famiglie, lavoro e vita sociale.

Il valore aggiunto oggi

Chi cerca sicurezza familiare, resilienza urbana, gestione dei blackout o sistemi di comunicazione alternativi, troverà più naturale avvicinarsi a un progetto chiamato Prepping Cittadino che non al solo termine prepping, ancora troppo legato a cliché esteri.

Uno sguardo alla percezione online

Analizzando le ricerche sul web emerge chiaramente come concetti come resilienza urbana o sicurezza familiare vengano percepiti positivamente e con interesse crescente. Prepping Cittadino si posiziona esattamente a metà strada tra il mondo del prepping e quello della protezione civile, creando un ponte che prima mancava.

Focus

Chiamarlo Prepping Cittadino non ha significato annacquare il concetto di prepping, ma renderlo più reale, utile e vicino alle persone. È la dimostrazione che la preparazione non è più un argomento di nicchia, ma può diventare patrimonio comune di chiunque voglia vivere con maggiore consapevolezza.