COME PREPARARSI SE SI VIVE DA SOLE

La casa è silenziosa. Nessuna voce che risponde, nessun passo nel corridoio. Solo tu, i tuoi pensieri e quella sensazione che, in certe notti di vento o di blackout, può trasformarsi in inquietudine.
Vivere da sole non significa essere vulnerabili: significa diventare la propria rete di sicurezza.
Nel Prepping Cittadino al Femminile, l’autonomia è una forma di forza, e la preparazione personale è ciò che trasforma la solitudine in indipendenza consapevole.

CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO

La sicurezza comincia dalla conoscenza del contesto.
Se vivi da sola, devi sapere:

  • dove si trovano i punti di raccolta più vicini
  • chi abita accanto a te e di chi puoi fidarti
  • dove sono i presidi di emergenza, farmacie, fontanelle e rifugi urbani
    Questa mappa mentale non serve solo in caso di catastrofe, ma anche per ridurre la paura di essere isolata.
    Ogni volta che esci o rientri, osserva i cambiamenti nel quartiere: nuovi lavori, luci spente, zone meno sicure. È così che sviluppi l’occhio di chi “vede prima”.

COSTRUIRE LA PROPRIA RETE DI CONTATTO

Anche chi vive sola non deve essere sola nella comunicazione.
Stabilisci una rete minima di tre contatti affidabili — un familiare, un’amica, un vicino — che sappiano dove sei e che tu possa contattare in caso di emergenza.
Condividi con loro un piccolo protocollo: un messaggio di conferma a orari fissi, un canale PoC, un segnale convenzionale in caso di mancanza di linea.
L’obiettivo non è dipendere dagli altri, ma restare connessa in modo intelligente.

IL KIT DELL’AUTONOMIA

Chi vive da sola deve pensare a un kit che contenga tutto il necessario per almeno 72 ore di autonomia.
Non serve accumulare: serve organizzare.
Nel kit non possono mancare:

  • acqua e cibo a lunga conservazione
  • radio PoC/PMR o torcia multifunzione
  • documenti, chiavi di riserva e contanti
  • farmaci personali e kit di primo soccorso
  • una coperta termica e una batteria d’emergenza

Ogni oggetto nel kit deve poter rispondere a una domanda: “Se resto sola per due/tre giorni, cosa mi serve davvero per stare calma e in sicurezza?”

GESTIRE LA DIMENSIONE EMOTIVA

La solitudine, in emergenza, può amplificare lo stress.
Allenati alla calma con piccole routine quotidiane: accendi la radio, verifica lo stato del kit, scrivi una lista delle priorità.
Il cervello umano trova stabilità nelle abitudini.
Avere gesti fissi e ripetuti riduce l’ansia e aumenta la lucidità, anche quando fuori tutto sembra incerto.
Ricorda: non sei sola, sei preparata.

FIDARSI DELLA PROPRIA VOCE

Durante un blackout, una crisi o un’allerta improvvisa, la decisione più difficile sarà sempre la stessa: quando muoversi e quando restare.
Chi vive da sola deve imparare a fidarsi del proprio istinto, ma solo dopo averlo allenato.
Simula scenari: “Se restassi senza corrente, dove andrei?”, “Se la strada fosse bloccata, chi avviserei?”.
Ogni risposta chiara è un mattone di sicurezza in più.

FOCUS

Vivere da sole non è una condizione di fragilità, ma di libertà preparata.
Significa sapersi proteggere, gestire e rassicurare, senza aspettare che qualcuno lo faccia al posto tuo.
Nel Prepping Cittadino al Femminile, la solitudine non è isolamento: è la forma più pura di autodisciplina e lucidità operativa.