TESTIMONIANZE DI DONNE CHE HANNO AFFRONTATO EMERGENZE VERE
Dietro ogni emergenza c’è una storia.
E dietro molte storie di sopravvivenza, ci sono donne che hanno mantenuto il sangue freddo, la lucidità e la capacità di proteggere gli altri anche quando sembrava impossibile.
Nel Prepping Cittadino al Femminile, queste testimonianze non sono semplici racconti: sono lezioni di vita concreta, di coraggio ordinario e di intelligenza emotiva applicata al momento giusto.
“HO IMPARATO CHE LA PAURA È UN SEGNALE, NON UN NEMICO”
Lucia, 42 anni, impiegata a Genova, era sola in auto durante un’alluvione improvvisa.
Invece di tentare di attraversare la zona allagata, ha accostato, spento il motore e si è rifugiata su un tratto più alto, mantenendo la calma fino all’arrivo dei soccorsi.
“Ho respirato, ho contato, ho pensato: se mi muovo nel panico, muoio. Se resto lucida, vivo. Non è istinto: è allenamento mentale.”
Da allora, Lucia tiene sempre un piccolo kit in auto e ha imparato a leggere le allerte meteo come segnali di prevenzione, non di paura.
“LA RADIO MI HA TENUTA CONNESSA CON GLI ALTRI”
Debora, 35 anni, insegnante, ha vissuto un blackout prolungato a Milano in pieno inverno.
Il telefono scarico, le luci spente in tutto il quartiere.
La sua PoC Radio era già configurata sul canale di quartiere e le ha permesso di comunicare con altre persone nella stessa zona.
“Non mi sentivo più sola. Condividevamo informazioni, ci davamo coraggio, ci facevamo compagnia. La tecnologia giusta, quando è usata con intelligenza, può diventare un’estensione dell’umanità.”
“IN QUEL MOMENTO SONO DIVENTATA LA GUIDA”
Sara, 29 anni, infermiera, era in un supermercato quando è scattata un’allerta sismica.
“Molti urlavano, alcuni spingevano per uscire. Io ho solo detto: calmi, ci muoviamo piano, uno alla volta.”
La calma nella voce ha rallentato il panico. In pochi secondi il gruppo ha iniziato a seguirla.
“Non avevo autorità, ma avevo lucidità. E la lucidità è contagiosa.”
Da allora Sara ha partecipato a esercitazioni civili e insegna alle colleghe come comunicare durante le emergenze.
“MI SONO PREPARATA PERCHÉ NON VOLEVO PIÙ DIPENDERE DALLA FORTUNA”
Francesca, 50 anni, madre di due figli, ha vissuto un periodo di isolamento forzato durante la pandemia.
“All’inizio avevo paura, poi ho capito che la paura poteva diventare metodo. Ho iniziato a fare scorte razionali, a insegnare ai miei figli come comportarsi in caso di blackout o alluvione.”
Oggi, la sua famiglia vive con serenità: “Abbiamo imparato a prepararci insieme, non per paura ma per equilibrio.”
“NON SERVE ESSERE EROICHE, SERVE ESSERE PRONTE”
Elena, 38 anni, volontaria in un’associazione di protezione civile, ha imparato che la preparazione non è questione di forza, ma di costanza.
“La differenza tra chi si blocca e chi agisce è tutta nei gesti preparati prima. Una torcia nel posto giusto, un contatto salvato, un messaggio programmato: sono cose minuscole che salvano vite.”
Oggi Elena coordina un piccolo gruppo di donne nel suo quartiere, unendo praticità e sensibilità.
FOCUS
Le testimonianze di queste donne raccontano una verità semplice: la calma, la preparazione e l’empatia non si improvvisano.
Sono frutti della consapevolezza, dell’esperienza e della condivisione.
Nel Prepping Cittadino al Femminile, ogni storia è un tassello di resilienza collettiva.
Raccontarle significa tramandare non solo paura e fatica, ma anche la certezza che, insieme, le donne sanno trasformare la crisi in coordinamento e la vulnerabilità in forza.